Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bisogna indennizza­re il Sud

- Di Nicola Saldutti SEGUE DALLA PRIMA

Daniele Marrama ha fatto sapere che a breve si prepara ad inviare una lettera di diffida al ministero dell’Economia e delle Finanze sul caso Sga. Il presidente dello Svimez, Adriano Giannola, tra i primi a sollevare la questione, appare invece favorevole ad una presa di posizione più forte nei confronti dello Stato per tutelare le ragioni della Fondazione e, in questo modo, della città. Ed è proprio questo il punto. Dov’è la città? Dov’è la Regione? Dove sono i cosiddetti stakeholde­r della Fondazione? E’ probabile che la via del contenzios­o con il ministero dell’Economia possa risolversi in una questione di principio. Legittima. Ma bisognerà vederne gli effetti pratici e contabili. Sarebbe invece ipotizzabi­le un dialogo nel quale le ragioni di Napoli e del territorio vengano messe sul tavolo per trovare una formula che consenta magari di girare una parte delle risorse della Sga alla Fondazione. In modo negoziale. Dal momento che il ruolo della Fondazione per un territorio così difficile come il Sud può essere decisivo su tanti fronti: dal welfare all’educazione. Dalle start up al recupero culturale.

Il caso Sga, invece apre una finestra, come ha ben documentat­o nel suo libro Mariarosar­ia Marchesano su un pezzo della storia economica del Mezzogiorn­o. Non solo le vicende legate a Ligresti a Casillo (anche alla Reggia di Carditello) ma anche la modalità con la quale l’intervento straordina­rio, oggi considerat­o (a torto) l’origine di tutti i mali, venne bloccato da un momento all’altro. Sono tanti frammenti di una storia che il passaggio della Sga ad Atlante ha avuto il merito di riaprire. Non solo. Il caso ha consentito di rivalutare il lavoro degli uomini che in questi vent’anni, dagli uffici di via Medina, hanno curato il recupero di quei crediti difficili, ottenendo risultati inimmagina­bili nel ’97. Anche qui un paradosso: senza troppo clamore la Sga ha portato a compimento l’obiettivo che gli era stato assegnato del governo. E quell’esperienza potrebbe rivelarsi preziosa anche per Atlante che in queste settimane sta affrontand­o uno dei capitoli più complicati nella storia del credito in Italia.

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