Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Monumenti nascosti da sponsor e lavori lumaca: comitati in piazza

- Es. Vi.

NAPOLI Ventisette monumenti di Napoli si sono trasformat­i in vetrine pubblicita­rie per consentire a sponsor privati di finanziarn­e il restauro. Che poi non sarebbe altro che una pulitura del sito. Ma i lavori sono lentissimi e «Monumentan­do» voluto dal Comune si sta trasforman­do in un boomerang. Sabato mattina ci sarà una manifestaz­ione dei Comitati proprio intorno, perché sarà un girotondo, ad una delle statue che è stata impacchett­ata da più tempo e alla cui base non si vede lavorare nessuno: stiamo parlando del generale Armando Diaz che si trova nella omonima rotonda. «Qui invece di trovarci con i monumenti ripuliti - spiega Antonio Pariante del Comitato Portosalvo - ce li troviamo tutti nascosti. Più tempo durano i lavori e più tempo a pubblicità fa bella mostra di sè». La battaglia è stata iniziata dall’avvocato Gaetano Brancaccio, presidente dell’associazio­ne Mario Brancaccio. «Ci sono voluti 8 mesi per restaurare la colonna spezzata sul lungomare – spiega – e ci sono voluti 6 mesi, anziché 60 giorni, per la fontana della Maruzza in via De Gasperi, il ponte di Chiaia è allestito da tempo immemore le torri aragonesi di via Marina sono diventate un’interminab­ile Edenlandia di pubblicità e nell’aiuola della restaurata fontana del Carciofo resta in bella vista un cartello col nome dello sponsor». Ventisette monumenti restaurati in due anni, così annunciava il progetto “Monumentan­do” assegnato alla “Uno Outdoor s.r.l.”, vincitrice della gara di appalto indetta dal comune di Napoli il 16 settembre del 2013 per affidare il restauro dei monumenti cittadini, per un valore di circa 3,3 milioni di euro, a una società di pubblicità incaricata di trovare gli sponsor. Il centro commercial­e di Chiaja ha presentato un esposto denuncia alla Procura della Republica di Napoli in cui si prospettan­o una serie di anomalie», spiega ancora Gaetano Brancaccio.

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La rotonda Diaz

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