Corriere del Mezzogiorno (Campania)
SANITÀ, DE LUCA IN CAMPO PER TROVARE LE SOLUZIONI
Caro direttore, nello stendere un velo pietoso sulla gestione del Commissario alla sanità Polimeni, rilevo che le incomprensioni e le tensioni registrate tra il presidente De Luca ed il Commissariato di Governo per la sanità indicano un deficit di coesione interistituzionale non tollerabile per la disastrata sanità campana. Spero perciò che nella prossima legge di stabilità sia inserita una norma che cancelli questo dualismo e riporti esclusivamente al presidente della Giunta ogni responsabilità politica ed amministrativa nel governo della sanità, nominandolo automaticamente Commissario.
Il mio può sembrare un endorsement a De Luca, ma non lo è: è un modo per rimuovere alibi ad un presidente che in 18 mesi non ha dato ancora il segnale di inversione di tendenza. Molti proclami, pochi fatti ed alcune scelte incomprensibili, ecco perché è bene che De Luca metta il dito sulla candela.
Gli riconosco alcuni meriti, quali la nomina diretta dei direttori generali, la soluzione del problema barelle al Cardarelli, la giusta presa di posizione nel contenzioso tra convenzionati e commissariato regionale, le strutture territoriali all’atto della chiusura dei manicomi giudiziari, ma per il resto... quante promesse mancate. Tra queste, alcune sicuramente realizzabili dal maggio 2015 ad oggi. Fratture di femore da operare nelle 48h, apertura del Pronto Soccorso ortopedico al Cto, assunzioni di tecnici di radioterapia per ridurre la costosa migrazione sanitaria di pazienti fuori regione, attuazione di una rete oncologica, assistenza ancora deficitaria ai diabetici e nemmeno una casa della salute in tutta la regione. È inoltre rimasta in mezzo al guado la doverosa stabilizzazione di tutti i precari in sanità — come da legge nazionale e sentenza europea — e non si vede all’orizzonte nessuna procedura concorsuale per concorsi pubblici per primario, visto l’elevato numero di primari facenti funzione che reggono con grande impegno la gestione dei reparti, essendo esposti per la loro precarietà ad una incertezza quotidiana.
Sono questi alcuni temi che in campagna elettorale De Luca si è impegnato a risolvere, ma che a tutt’oggi non vedono soluzione né prospettive di soluzione e sui quali non registriamo progressi.
Infine a De Luca do un consiglio: a Salerno egli si è distinto come uomo del fare, ispirando fiducia in tanti Campani che lo hanno votato, ma la sanità campana non è la gestione di Salerno. Si tratta di una realtà difficile, in cui si mescolano eccellenze, interessi corporativi e non, di tutti i tipi e non sempre leciti, consolidati nei lustri. Di qui la necessità innanzitutto di mettere da parte mediocri yesman, ascoltando idee di tanti uomini che hanno ben operato in questa realtà ed essendo soprattutto più cauto nella comunicazione. Anche così sarà più facile passare dalle parole ai fatti, mettendo a tacere quei malumori sordi che incominciano a serpeggiare nel mondo della sanità ed accettando critiche costruttive e soprattutto leali.
Dualismo inopportuno Le incomprensioni e le tensioni tra il presidente ed il Commissariato indicano un deficit di coesione interistituzionale non tollerabile