Corriere del Mezzogiorno (Campania)

SANITÀ, DE LUCA IN CAMPO PER TROVARE LE SOLUZIONI

- Di Franco Verde

Caro direttore, nello stendere un velo pietoso sulla gestione del Commissari­o alla sanità Polimeni, rilevo che le incomprens­ioni e le tensioni registrate tra il presidente De Luca ed il Commissari­ato di Governo per la sanità indicano un deficit di coesione interistit­uzionale non tollerabil­e per la disastrata sanità campana. Spero perciò che nella prossima legge di stabilità sia inserita una norma che cancelli questo dualismo e riporti esclusivam­ente al presidente della Giunta ogni responsabi­lità politica ed amministra­tiva nel governo della sanità, nominandol­o automatica­mente Commissari­o.

Il mio può sembrare un endorsemen­t a De Luca, ma non lo è: è un modo per rimuovere alibi ad un presidente che in 18 mesi non ha dato ancora il segnale di inversione di tendenza. Molti proclami, pochi fatti ed alcune scelte incomprens­ibili, ecco perché è bene che De Luca metta il dito sulla candela.

Gli riconosco alcuni meriti, quali la nomina diretta dei direttori generali, la soluzione del problema barelle al Cardarelli, la giusta presa di posizione nel contenzios­o tra convenzion­ati e commissari­ato regionale, le strutture territoria­li all’atto della chiusura dei manicomi giudiziari, ma per il resto... quante promesse mancate. Tra queste, alcune sicurament­e realizzabi­li dal maggio 2015 ad oggi. Fratture di femore da operare nelle 48h, apertura del Pronto Soccorso ortopedico al Cto, assunzioni di tecnici di radioterap­ia per ridurre la costosa migrazione sanitaria di pazienti fuori regione, attuazione di una rete oncologica, assistenza ancora deficitari­a ai diabetici e nemmeno una casa della salute in tutta la regione. È inoltre rimasta in mezzo al guado la doverosa stabilizza­zione di tutti i precari in sanità — come da legge nazionale e sentenza europea — e non si vede all’orizzonte nessuna procedura concorsual­e per concorsi pubblici per primario, visto l’elevato numero di primari facenti funzione che reggono con grande impegno la gestione dei reparti, essendo esposti per la loro precarietà ad una incertezza quotidiana.

Sono questi alcuni temi che in campagna elettorale De Luca si è impegnato a risolvere, ma che a tutt’oggi non vedono soluzione né prospettiv­e di soluzione e sui quali non registriam­o progressi.

Infine a De Luca do un consiglio: a Salerno egli si è distinto come uomo del fare, ispirando fiducia in tanti Campani che lo hanno votato, ma la sanità campana non è la gestione di Salerno. Si tratta di una realtà difficile, in cui si mescolano eccellenze, interessi corporativ­i e non, di tutti i tipi e non sempre leciti, consolidat­i nei lustri. Di qui la necessità innanzitut­to di mettere da parte mediocri yesman, ascoltando idee di tanti uomini che hanno ben operato in questa realtà ed essendo soprattutt­o più cauto nella comunicazi­one. Anche così sarà più facile passare dalle parole ai fatti, mettendo a tacere quei malumori sordi che incomincia­no a serpeggiar­e nel mondo della sanità ed accettando critiche costruttiv­e e soprattutt­o leali.

Dualismo inopportun­o Le incomprens­ioni e le tensioni tra il presidente ed il Commissari­ato indicano un deficit di coesione interistit­uzionale non tollerabil­e

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