Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Teatro Festival, fondi in ritardo Una lettera di scuse ai creditori
Grispello: «Stallo in Regione». E la Cgil: «Illegittima la nota del Mercadante»
È complicato far capire a una compagnia teatrale straniera che, nel Mezzogiorno, una scadenza di pagamento non è esattamente una scadenza, ma un limite orientativo, una proiezione di speranza, una probabilità praticabile nel migliore dei mondi possibili. Che spesso, in questo settore, non è Napoli. Così il presidente della Fondazione Campania dei Festival Luigi Grispello ha fatto fatica in questi giorni a comunicare che, dopo il primo acconto versato per gli spettacoli andati in scena nell’ultima edizione del Napoli Teatro Festival Italia, la seconda tranche di pagamenti prevista entro fine settembre avrebbe subito uno slittamento. Né è riuscito a fornire un altro termine. «Abbiamo rendicontato tutto regolarmente entro il 31 luglio - racconta - ma i fondi, 2,4 milioni di euro dai finanziamenti Pac, ai quali vanno aggiunti quelli ordinari per dipendenti e struttura, non sono ancora arrivati. Così ho deciso di inviare una lettera a tutti gli artisti creditori nella quale ci scusiamo per il ritardo e auspichiamo che al più presto la Regione - visto che noi siamo un’entità in house - sblocchi la situazione. Gli artisti meridionali sono abituati a soffrire di più, non è bello ma è vero. Hanno quindi accolto l’invito a pazientare anche se con tutto il disagio che una simile lettera può generare. Agli stranieri, invece, è stato complicato far capire che si tratta di aspettare. Quanto? Non sono in grado di rispondere, chiederò alla Direzione generale dello spettacolo». Non solo Teatro Nazionale dunque (che aspetta contributi dal 2014). Anche il Ntfi sconta una nuova battuta d’arresto. «Quando mi sono insediato - continua Grispello - ho trovato un debito di 16 milioni. L’ho ridotto due soltanto sanando 150 decreti ingiuntivi ed evitando vari pignoramenti. Ora siamo di fronte a un nuovo stallo. Non vorrei che ricominciasse la spirale negativa che, invece di farci azzerare il pregresso, ci fa accumulare altro dovuto. Non accuso nessuno, ma sono seriamente preoccupato. L’erogazione dei fondi ordinari con cui paghiamo gli stipendi ai dipendenti è ferma al 2015, finora siamo riusciti a farvi fronte sfruttando alcuni rimborsi Iva che avevamo incassato, ma non abbiamo più molto respiro».
Servirebbe anche in questo caso l’avvertenza usata dal Mercadante nei nuovi contratti di collaborazione con la quale il teatro declina le responsabilità di eventuali ritardi nei pagamenti, rimandandola al mittente, cioè ai soci Regione e Comune. Sennonché Osvaldo Barba, segretario generale della Slc Cgil di Napoli, avendo letto sul Corriere del Mezzogiorno l’intervista a Luca De Fusco (in edicola ieri e ora sul sito) racconta: «A inizio settembre, molti lavoratori ci hanno sottoposto la clausola spuntata nei contratti. Essendo giuridicamente impropria perché non si può scaricare su terzi la responsabilità di ritardi di saldo nel caso di prestazioni occasionali di lavoratori precari, abbiamo scritto una nota alla direzione del Nazionale. E ho appreso con piacere dal vostro giornale che ne ha preso atto. Tutti quelli che hanno firmato, intanto, lo hanno fatto precisando nella stipula dei singoli contratti la validità del nostro documento sindacale che, di fatto, rende nulla quella dicitura».