Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Maradona e Equitalia A gennaio la parola fine alla querelle giudiziaria iniziata ventisei anni fa
Dopo ventisei anni si chiuderà la querelle che vede opposti Diego Armando Maradona e il fisco italiano (Equitalia). Il contenzioso era iniziato nel 1991 con l’avviso di accertamento fiscale mai materialmente ricevuto dall’asso argentino, che aveva già lasciato l’Italia perché coinvolto nello scandalo doping. Dodici miliardi di lire, questo l’importo che Maradona avrebbe dovuto versare ma non avendo ricevuto l’avviso non si premurò di fare ricorso. Dieci anni dopo la condanna al pagamento. Negli anni i legali di Maradona, in particolare gli avvocati Angelo Scala e Angelo Pisani, avevano chiesto di far dichiarare estinta l’intera obbligazione tributaria per effetto del condono perfezionato nel 2003 dal Napoli, in qualità di datore di lavoro dell’argentino. Fu invocata la sentenza passata in giudicato emessa a favore di Careca e Alemao che si erano trovati nella medesima situazione. Ma la condanna al pagamento fu confermata nel 2005 dalla Cassazione. I procedimenti avviati contro la sentenza dai legali avranno esito definitivo a gennaio. Ieri mattina si è infatti riunita la Commissione tributaria regionale rinviando dibattito e sentenza all’inizio del nuovo anno. In quella circostanza si deciderà anche sul calcolo degli interessi di mora da parte di Equitalia (34 milioni di euro), ritenuto illegittimo dai giudici della Commissione tributaria provinciale.