Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il prefetto: migranti, arrivi continui Se va avanti così andremo in difficoltà

Mille solo nelle ultime due settimane. «Alcune gare per reperire posti vanno deserte»

- di Gimmo Cuomo

Continuano ad arrivare. L’intensific­arsi del cattivo tempo e l’ormai imminente ingresso definitivo della stagione fredda, da un lato, lascia sperare in un diradament­o degli approdi dei migranti lungo le coste italiane, dall’altro, spinge i mercanti di uomini a intensific­are i viaggi. Lo dimostrano i dati che hanno registrato in Campania l’arrivo di circa mille persone nelle ultime due settimane di ottobre. Quasi quotidiana­mente arrivano in Campania, in pullman, altri disgraziat­i che poi vengono smistati nei centri di accoglienz­a regionali. Se il flusso degli approdi dovesse restare costante, o, peggio, incrementa­rsi a Napoli e nelle altre province si andrebbe in difficoltà. Con pragmatism­o lo conferma il prefetto del capoluogo regionale Gerarda Pantalone. «È così - ammette la rappresent­ante del Governo - potremmo avere problemi. I bandi che variamo per cercare la disponibil­ità di nuove strutture di accoglienz­a si concludono con il reperiment­o di pochi posti. Pochi giorni fa, di fronte all’aumento della richiesta, abbiamo ottenuto la disponibil­ità di soli 30 posti. In altre occasioni è andata peggio: qualche gara, infatti, è andata addirittur­a deserta». Il prefetto, in prima linea da mesi, non demorde e confida nella collaboraz­ione dei sindaci. «Sono convinta afferma Pantalone - che il decreto del Governo sui migranti, con la previsione di contributi ai Comuni, possa incentivar­e risposte positive ai bandi». Va anche considerat­o che ad accogliere i migranti è attualment­e solo un terzo dei comuni della regione. I margini per una distribuzi­one più uniforme sul territorio dunque ci sarebbero.

La gestione dell’emergenza resta complessa. L’assegnazio­ne delle quote di migranti da smistare nei centri di accoglienz­a viene infatti effettuata secondo il criterio demografic­o. E la Campania, come è noto, è la seconda regione per popolazion­e dopo la Lombardia. La congestion­e dell’area urbana e dell’intera area metropolit­ana di Napoli non aiuta. Ma tant’è. I numeri degli ex- tracomunit­ari accolti nei centri regionali sale di giorno in giorno. Ormai si è arrivati, più o meno, a quota 14 mila. Dopo la prima decade di ottobre si era fermi a 13 mila. Per dare il senso della crescita esponenzia­le degli arrivi in Campania, basti pensare che secondo i dati ufficiali del Viminale aggiornati al 5 luglio scorso in Campania trovavano ricovero 9.095 persone. Il peso maggiore è sopportato da Napoli che accoglie oltre 3 mila persone. Nell’ordine seguono il Sannio, il Salernitan­o, l’Irpinia e Terra di Lavoro.

Anche il Comune di Napoli continua a fare la propria parte. Per quanto riguarda i maggiorenn­i, questi vengono assistiti attraverso il Sistema di protezione per richiedent­i asi- lo e rifugiati conosciuto con l’acronimo Sprar. Più specifiche le competenze per i minori. «Almeno su questo fronte non ci dovrebbero essere problemi», conferma l’assessore comunale al Welfare Roberta Gaeta. Domenica scorsa dalla nave Bruno Gregoretti della Guardia costiera, tra 470 migranti, sono arrivati 109 minori. «Di questi - spiega l’assessore - 20 sono partiti per Salerno, mentre 89 sono rimasti in città. Alcuni sono stati assegnati a strutture di accoglienz­a convenzion­ate, altri nel centro funzionale «San Francesco» a Marechiaro.

Per fortuna, non è ancora evaporato il ricordo della straordina­ria mobilitazi­one registrata domenica scorsa in coincidenz­a con lo sbarco nel porto di Napoli. In prima fila le istituzion­i, la Prefettura e il Comune. Ma un ruolo fondamenta­le è stato ricoperto anche dal volontaria­to. Anche in questo caso preziosiss­ima si è rivelata l’attività della Caritas. Quindici ferrovieri in pensione hanno montato e azionato nell’area portuale una cucina da campo. Attivi dalle 8 alle 18,15 hanno distribuit­o pasti a getto continuo. Innanzitut­to 200 litri di latte caldo e 400 pacchi di biscotti per la colazione, poi 850 cestini contenenti vaschette con sartù di riso con carne di pollo, nel rispetto dei precetti della religione islamica, e ancora 400 panini. «Il nostro intento - racconta l’ingegnere Enrico Sparavigna - non è stato solo nutrire questi sfortunati, ma far sentire affetto e vicinanza».

Oltre gli sbarchi Molti raggiungon­o il capoluogo a bordo di autobus e anche nei prossimi giorni ci saranno altre persone da sistemare

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Ospitalità Il prefetto di Napoli Gerarda Pantalone; sotto un bambino appena sbarcato domenica a Napoli

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