Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Nel centro di Marechiaro: «La corsa ad aiutare sta diventando un problema»
La direttrice: basta vestiti, portateci lenzuola e saponi
Qualcuno gioca a calcio balilla, altri se ne stanno seduti sulle panchine del giardino del centro polifunzionale san Francesco d’Assisi. Sono i 110 minori stranieri non accompagnati accolti nella struttura Comunale di Posillipo. Sono divisi in gruppetti, per nazionalità e guardano incuriositi le macchine fotografiche e le telecamere che cercano di rubare qualche attimo della loro giornata. «Noi non siamo un centro diprima accoglienza sottolinea Lia Colucci responsabile della struttura divi a Mare chiaro–è la prima volta che ci troviamo a gestire un’ emergenza del genere. La cosa che le posso dire è che c’è stata una solidarietà incredibile, le persone hanno fatto la fila fuori i cancelli del centro per donare indumenti, detersivi e detergenti. Sembra paradossale, ma questa corsa ad aiutare sta diventando un problema, dobbiamo regolare questa solidarietà, non sappiamo più dove sistemare le cose che ci vengono donate. Al momento – conclude la dirigente del servizio politiche infanzia e adolescenzale uniche cose di cui abbiamo veramente bisogno, sono lenzuola e federe nuove per assicurare un ricambio ai ragazzi, e prodotti sanificanti come candeggina e lisoformio. Basta vestiti». Mentre la dirigente del Centro spiega che non c’ è più posto per accogliere le donazioni dei napoletani, un via vai di cittadini e volontari con bustoni e scatoli pieni di abiti, fa da sfondo alla conversazione. «Ho pensato che poteva essere più utile portare detergenti intimi e per la persona, piuttosto che vestiti e scarpetenta quasi di giustificarsi la signora Rosaria mentre svuota il bagagliaio dell’auto dalle buste piene di spesa-. Provo una naturale empatia nei confronti di questi ragazzini, è il minimo che potessi fare per loro». Napoli e la sua solidarietà sono l’esatto contrario a di quello che sta accadendo in provincia di Ferrara, dove un gruppetto di cittadini si è mobilitato, con presìdi e cortei, per bloccare l’arrivo di 12 migranti sbarcati sulle coste ita- liane. «Vedere che i napoletani – ha detto il sindaco Luigi de Magistris - fanno a gara a portare vestiario e cibo ai bambini, alle donne e agli anziani arrivati dalla Libia, mentre un’altra parte dell’Italia si organizza per cacciarli, ci rende profondamente orgogliosi. In queste ore si parla di solidarietà, di fratellanza e uguaglianza. Napoli si dimostra ancora una volta città accogliente». E mentre qualcuno, come il consigliere metropolitano Elena Coccia, propone un embargo nei confronti delle città che rifiutano i migranti, la gara di solidarietà non si ferma e raggiunge limiti insostenibili. «C’è una partecipazione e un impegno delle persone semplici che è straordinario – spiega Giuseppe Coppola operatore di Napoli Servizi-. I cittadini vengono qui e con un certo entusiasmo partecipano a questa emergenza che la città sta affrontando. Senza alcun tipo di retorica si può dire che i napoletani hanno un cuore enorme e che in occasioni come queste viene fuori il meglio di questa città». La vera emergenza da gestire, a questo punto, è la solidarietà dei napoletani. L’invito è quello a non portare più indumenti e beni al centro polifunzionale di via Marechiaro, o, comunque, di contattare prima i responsabili della struttura allo 0817958180.