Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Video hard, sarà ascoltato il fidanzato di Tiziana
Sentito congiuntamente dai pm delle due procure che indagano. La madre della ragazza prepara un memoriale
NAPOLI I pm di Napoli Nord e Napoli che indagano sulla vicenda di Tiziana Cantone interrogheranno presto il fidanzato della giovane, Sergio Di Palo; si tratta di un atto istruttorio ritenuto importante, dal momento che Di Palo è la persona che probabilmente conosce più da vicino i fatti, completato il quale i magistrati potrebbero rapidamente definire i procedimenti paralleli. Il fidanzato di Tiziana, morta suicida il 13 settembre scorso dopo che alcuni video porno in cui compariva erano diventati virali, sarà sentito congiuntamente da Rosanna Esposito, che procede per l’istigazione al suicidio, e Alessandro Milita, competente invece per la violazione della privacy e la diffamazione: una scelta dettata da ragioni di economia processuale concordata con il procuratore di Napoli Nord, Francesco Greco, e l’aggiunto di Napoli Fausto Zuccarelli.
Dal 13 settembre scorso, giorno in cui Tiziana si tolse la vita impiccandosi con un foulard al collo a casa della zia, Di Palo non è mai stato sentito nonostante il suo cellulare sia stato sequestrato. Dall’uomo, che ha convissuto per circa un anno con Tiziana, anche dopo che i video hard erano stati girati e andati in rete, gli inquirenti potranno avere chiarimenti importanti sul ruolo avuto nel confezionamento dei video e nella loro diffusione.
La Procura di Napoli Nord, intanto, si avvia a presentare una rogatoria internazionale con la quale chiederà alla Apple il codice per sbloccare l’iPhone di Tiziana e poter così accedere a video e messaggi andati perduti. Una mossa che dallo stesso ufficio inquirente diretto da Francesco Greco definiscono «molto complicata», anche perché in altre casi, riguardanti indagini antiterrorismo, la multinazionale di Cupertino non ha mai ceduto alle richieste di autorità giudiziaria o degli investigatori». La madre della giovane suicida, Teresa Giglio, che è assistita dagli avvocati Andrea Imperato e Andrea Orefice, aveva fornito agli inquirenti un codice Pin per sbloccare l’apparecchio, ma i tentativi fatti non hanno avuto esito: prima di morire, evidentemente, Tiziana lo aveva cambiato. La signora Giglio sta anche preparando un memoriale che consegnerà a entrambi i pm: un modo, spiegano i suoi legali, per fornire un documento organico e completo, visto che finora ha riferito in modo frammentario le informazioni che man mano le venivano in mente.
Sul caso di Tiziana indagano due Procure a causa della piega presa dagli eventi. La giovane si rivolse agli inquirenti di Napoli quando comprese che alcuni video, che aveva girato in modo consenziente e aveva inviato a quattro persone, erano stati poi postati su alcuni siti porno e circolavano anche su Whatsapp. Costretta a cambiare casa e a chiedere alla Prefettura il cambio di identità (voleva assumere il cognome della madre) Tiziana si tolse la vita in casa di una zia a Mugnano, il cui territorio rientra nelle competenze di Napoli Nord. Ma i fatti che stanno dietro ai due fascicoli sono esattamente gli stessi. Al pm Milita la giovane chiese il sequestro di alcuni siti che pubblicavano i video. Il magistrato, preso atto che i filmati erano stati visti o scaricato circa 700.000 volte, non aveva potuto che respingere la richiesta, visto che comunque sarebbe stato impossibile fermare la circolazione di quelle immagini. Per fare chiarezza su questo punto l’aggiunto Zuccarelli sta preparando una relazione da inviare al ministro della Giustizia, Andrea Orlando: il senatore di Area Popolare Carlo Giovanardi, infatti, nelle scorse settimane ha rivolto al ministro un’interrogazione nella quale chiede, tra l’altro, se non sia il caso di inviare gli ispettori in Procura.