Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Carrino: «Con me il Cira baluardo di legalità Non fermate le indagini»
Il presidente revocato contrattacca: intervenga il governo
«Sin dal momento della mia nomina, ho detto che intendevo porre il Cira come baluardo di legalità in un territorio nel quale l’illegalità costituisce il principale ostacolo allo sviluppo». Il giorno dopo avere subito la revoca degli incarichi di presidente e di consigliere d’amministrazione, il professore Luigi Carrino ha tenuto un incontro pubblico all’Unione industriali di Napoli. E il fatto stesso che Confindustria l’abbia ospitato chiarisce i suoi rapporti con il mondo produttivo. Nel proprio intervento, tracciando anche una sorta di bilancio del suo lavoro al vertice del Cira, Carrino si è detto soddisfatto dei risultati conseguiti, ma ha soprattutto sottolineato che l’obiettivo più importante è stato quello della legalità. «Ho voluto dare immediatamente un chiaro segnale di discontinuità rispetto al passato nominando un Organismo di vigilanza di grande esperienza e prestigio e affidandone la presidenza a Giovandomenico Lepore. Allo stesso modo, in attuazione delle norme dell’Anac, il cda ha costituito una funzione Audit interno e trasparenza e anticorruzione il cui modello organizzativo ha registrato l’apprezzamento pubblico del presidente dell’Anac Cantone ed è stato valutato come “ottimo” dalla stessa Agenzia Spaziale Italiana. L’anticorruzione del Cira si avvale anche della consulenza (gratuita) di un altro uomo di grande esperienza e autorevolezza, il generale a riposo della Guardia di Finanza Giuseppe Alineri». Una serie di affermazioni che appaiono in netto contrasto con quelle contenute nel comunicato diffuso l’altro giorno dal Cira che faceva riferimento a irregolarità con risvolti amministrativi e penali lasciando intendere che fossero in qualche modo da imputare al presidente, il quale proprio per questo ha dato mandato a un avvocato di querelare l’Agenzia Spaziale Italiana. Ieri, però, Carrino ha raccontato che fino a metà luglio i suoi rapporti con l’Asi e con il suo presidente Roberto Battiston erano stati ottimi. E che la questione, poi sollevata, del doppio incarico (il professore della Federico II presiede anche il Distretto Aerospaziale) non sembrava avere alcun rilievo.
Poi tutto è improvvisamente cambiato, dice Carrino, «proprio quando stavo per presiedere il cda convocato per esaminare ipotesi di gravi irregolarità amministrativo-gestionali, significative ai fini di possibili violazioni della normativa sugli appalti pubblici, emerse anche dalle risultanze di un’indagine interna svolta con il coinvolgimento dell’Organismo di vigilanza e del responsabile dell’Anticorruzione. Tali risultanze sono state difatti inviate dal cda, il successivo 29 luglio, all’Anac, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, alla Procura della Corte dei conti sezione giurisdizionale della Campania. All’origine della vicenda vi sono segnalazioni di ditte locali che denunciavano formalmente all’Organismo di vigilanza presieduto dall’ex procuratore Lepore l’interferenza di personale tecnico del Cira nell’assegnazione dei contratti di subappalto di manutenzione degli impianti. Il valore degli appalti assegnati dal Cira è pari a più di tre milioni di euro all’anno». L’indagine si è focalizzata sulla gestione del contratto di manutenzione degli impianti, il cui titolare, ricorda Carrino, «a fine giugno è stato arrestato per tangenti in Veneto». In seguito, racconta ancora il professore, si sono susseguiti «tentativi volti a screditare la mia persona e delegittimare e indebolire la credibilità dell’intero cda. Ad esempio lettere falsamente attribuibili a organizzazioni sindacali». Che i sindacati siano invece dalla sua parte lo ha testimoniato la presenza di Giovanni Sgambati, della Uilm, alla conferenza di ieri. Dal canto suo, senza entrare nel merito di inchieste ancora in corso, il presidente Lepore conferma di avere attivato le indagini, coinvolgendo l’Anac e la Procura, sulla base del meccanismo attivato dalla presidenza del Cira dopo aver ricevuto le denunce.
Cosa chiede ora Carrino? Il professore sollecita l’intervento della Presidenza del Consiglio, del ministro della Ricerca, della Commissione Antimafia e probabilmente anche della Regione «per consentire al cda di portare a termine la sua azione tesa a evidenziare le inadempienze gestionali con l’approvazione del documento finale e l’adozione delle azioni conseguenti». Quanto alla propria posizione personale, pur ritenendo del tutto illegittima la revoca, Carrino chiarisce: «Non intendo fare battaglie per restare alla presidenza del Cira avendo come interlocutore un’Agenzia Spaziale Italiana verso la quale si è interrotto il rapporto di fiducia».
Non intendo fare battaglie per restare alla guida del Centro, avendo come interlocutore l’Asi, verso la quale si è interrotto il rapporto di fiducia