Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Vincenti lavora per ricucire i rapporti Napoli-Roma
NAPOLI Il giorno dopo la firma, qualcosa sembra essere cambiata nei rapporti tra Comune di Napoli e governo centrale. Non del tutto, invece, nel dialogo diretto tra premier e sindaco, che al di là delle dichiarazioni di facciata e della foto mentre si stringono la mano in Prefettura, non hanno ancora avuto l’occasione di chiarirsi. E dire che un colloquio riservato tra i due era pure previsto in Prefettura. Poi però il ritardo con cui è giunto il premier l’ha fatto saltare e il sindaco si è molto irritato.
Era stato il sottosegretario Claudio De Vincenti a fare da mediatore dopo che de Magistris aveva «avviato contatti diplomatici ai massimi livelli», cioè aveva parlato con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, recentemente a Napoli. Da allora, la tensione tra Palazzo Chigi e Palazzo San Giacomo è calata. Anche se il clima referendario, in questo momento, non agevola il dialogo tra Renzi, ispiratore del «Sì», e de Magistris, in campo per il «No». Ma il sottosegretario De Vincenti lavora per unire. Era stato proprio lui a convocare de Magistris a Palazzo Chigi il 29 settembre per gettare le basi del Patto che sarebbe stato siglato dopo pochi giorni. E proprio De Vincenti pare sia l’uomo che dovrà abbattere l’ultimo ostacolo: avvicinare sindaco e premier su Bagnoli. Già, perché il vero nodo è lì. De Magistris non arretra su Nastasi: «Non riconoscerò mai il commissario», ha ribadito. Poi però ha parlato di «disgelo istituzionale che non è un avvicinamento politico a Renzi». Ma il «disgelo istituzionale» conta eccome. Soprattutto per il futuro di Bagnoli. Perché se da un lato il premier sa bene che avere il sindaco contro per più di quattro anni e mezzo non rende agevole il proseguo della riqualificazione dell’area dell’ex Italsider, dall’altro anche il sindaco è consapevole che il presidente del Consiglio non potrà mai rimuovere Salvo Nastasi dall’incarico di commissario di Bagnoli solo per accontentarlo. A breve, poi, il Consiglio di Stato entrerà nel merito dell’appello presentato dal Comune di Napoli contro il commissariamento. E allora, come fare? Ed ecco che si torna a De Vincenti, che non è solo il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ma anche il coordinatore della Cabina di regia su Bagnoli. Si dice che dell’area ex industriale il sindaco possa discutere col governo al di fuori della cabina di regia; e si dice pure che una volta dissequestrati i suoli e avviate le gare, il commissariamento possa ritenersi concluso. Si dice. Cose che potrebbero verificarsi nel 2017. Intanto però, De Vincenti mantiene vivo il filo del dialogo con de Magistris che, nelle prossime settimane dovrebbe essere convocato nuovamente a Roma per discutere degli altri tavoli che il Comune ha in piedi col governo. Su tutti, Bagnoli. Anche se è difficile scommettere che l’esito dell’incontro sia felice come è stato per il Patto per Napoli.