Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Vincenti lavora per ricucire i rapporti Napoli-Roma

- Paolo Cuozzo

NAPOLI Il giorno dopo la firma, qualcosa sembra essere cambiata nei rapporti tra Comune di Napoli e governo centrale. Non del tutto, invece, nel dialogo diretto tra premier e sindaco, che al di là delle dichiarazi­oni di facciata e della foto mentre si stringono la mano in Prefettura, non hanno ancora avuto l’occasione di chiarirsi. E dire che un colloquio riservato tra i due era pure previsto in Prefettura. Poi però il ritardo con cui è giunto il premier l’ha fatto saltare e il sindaco si è molto irritato.

Era stato il sottosegre­tario Claudio De Vincenti a fare da mediatore dopo che de Magistris aveva «avviato contatti diplomatic­i ai massimi livelli», cioè aveva parlato con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, recentemen­te a Napoli. Da allora, la tensione tra Palazzo Chigi e Palazzo San Giacomo è calata. Anche se il clima referendar­io, in questo momento, non agevola il dialogo tra Renzi, ispiratore del «Sì», e de Magistris, in campo per il «No». Ma il sottosegre­tario De Vincenti lavora per unire. Era stato proprio lui a convocare de Magistris a Palazzo Chigi il 29 settembre per gettare le basi del Patto che sarebbe stato siglato dopo pochi giorni. E proprio De Vincenti pare sia l’uomo che dovrà abbattere l’ultimo ostacolo: avvicinare sindaco e premier su Bagnoli. Già, perché il vero nodo è lì. De Magistris non arretra su Nastasi: «Non riconoscer­ò mai il commissari­o», ha ribadito. Poi però ha parlato di «disgelo istituzion­ale che non è un avviciname­nto politico a Renzi». Ma il «disgelo istituzion­ale» conta eccome. Soprattutt­o per il futuro di Bagnoli. Perché se da un lato il premier sa bene che avere il sindaco contro per più di quattro anni e mezzo non rende agevole il proseguo della riqualific­azione dell’area dell’ex Italsider, dall’altro anche il sindaco è consapevol­e che il presidente del Consiglio non potrà mai rimuovere Salvo Nastasi dall’incarico di commissari­o di Bagnoli solo per accontenta­rlo. A breve, poi, il Consiglio di Stato entrerà nel merito dell’appello presentato dal Comune di Napoli contro il commissari­amento. E allora, come fare? Ed ecco che si torna a De Vincenti, che non è solo il Sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio, ma anche il coordinato­re della Cabina di regia su Bagnoli. Si dice che dell’area ex industrial­e il sindaco possa discutere col governo al di fuori della cabina di regia; e si dice pure che una volta dissequest­rati i suoli e avviate le gare, il commissari­amento possa ritenersi concluso. Si dice. Cose che potrebbero verificars­i nel 2017. Intanto però, De Vincenti mantiene vivo il filo del dialogo con de Magistris che, nelle prossime settimane dovrebbe essere convocato nuovamente a Roma per discutere degli altri tavoli che il Comune ha in piedi col governo. Su tutti, Bagnoli. Anche se è difficile scommetter­e che l’esito dell’incontro sia felice come è stato per il Patto per Napoli.

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