Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Lei va a «Porta a porta»: ho un viso che non è mio

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NAPOLI Carla è comparsa di spalle mercoledì sera a «Porta a Porta». Era la prima volta in tv.Un racconto choccante quello di Carla. Che fa i conti con l’oggi. «E’ difficile – ha detto – vivere con un volto che non ti appartiene». Le ustioni hanno devastato parte del viso, del collo, gli occhi. Sono stati 21 gli interventi a cui fino ad ora è stata sottoposta; e sono solo quelli funzionali e ricostrutt­ivi. Per quelli estetici ci vorrà ancora del tempo. Carla, in collegamen­to da Napoli, ha raccontato i momenti precedenti il dramma. «Mi telefonò per un ultimo incontro – ricorda -. Mi disse che voleva darmi un regalino per la bambina. Ci vedemmo e in effetti mi diede un cappellino. Poi mi disse che ne aveva altri e che avrei dovuto aspettarlo perché me li potesse consegnare. Mentre andava a prenderli si raccomandò: “Aspettami qui, perché forse non ti rivedrò mai più”. Io non diedi peso alle sue parole». L’incontro a Pozzuoli fu fortemente voluto da Pietropaol­o. Il legale di Carla, Mauro Zuccaro, parla di 1.500 telefonate in pochi mesi. «Solo telefonate di minacce e insulti», specifica la donna. Tornando alla storia dei regali da consegnare, Carla ricorda quei momenti: «Prima ha tentato di strangolar­mi poi mi ha dato fuoco». Con una miscela di alcol e benzina. Pietropaol­o è accusato di tentato omicidio e stalking con l’aggravante della premeditaz­ione.

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