Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gloriette, il Comune replica a Carfagna: criteri giusti
NAPOLI Si tratta solo di un fatto tecnico, di punteggi, graduatorie e criteri. A poco più di un mese dall’interrogazione del consigliere Mara Carfagna sul caso «La Gloriette», arriva la risposta del Comune di Napoli. La deputata e consigliera di Forza Italia aveva chiesto al sindaco e all’assessore competente quali fossero stati i «criteri di ammissione al bando che prevedeva l’assegnazione degli spazi già utilizzati con importanti risultati dalla cooperativa Orsa Maggiore; quali i criteri di scelta adoperati per la formulazione della nuova graduatoria e quali le motivazioni addotte per i punteggi assegnati». Un atto dovuto secondo l’esponente di Forza Italia, a cui palazzo San Giacomo ha risposto il con il suo Ufficio di Gabinetto-Servizio Cooperazione Decentrata, Legalità e Pace. Qualità complessiva del progetto, capacità organizzativa, capacità tecnico-professionale e sostenibilità economico fiapposito nanziaria, sono stati tra i criteri di assegnazione di punteggio. «La Commissione giudicatriceè scritto in uno dei punti del documento a firma del dirigente Lucia Di Micconell’esercizio di attività tecnico/discrezionale, ha proceduto all’esame dei singoli progetti sulla base dei criteri e pesi . Gli esiti dell’attività valutativa sono confluiti in un verbale conclusivo di tutte le operazioni». Risposte tecniche a quesiti tecnici, qualcuno potrebbe dire. Ma la questione dell’immobile di via Petrarca 50, non è mai stata solo di tipo tecnico. In ballo c’era il lavoro della cooperativa l’Orsa Maggiore, che su quel luogo aveva una sua idea progettuale, costruita e pensata per, e con, i ragazzi disabili che frequentano il Centro. «La storia di La Gloriette è ammantata di tristezza – commenta la consigliera Mara Carfagna- non solo perché vengono sacrificate la professionalità e la dedizione delle persone che hanno contribuito a realizzare un’ esperienza speciale, ma anche per l’asettica gestione della sofferenza dei ragazzi diversamente abili e delle loro famiglie. Da un sindaco di sinistra che ama definirsi anarco-rivoluzionario, e che ribadisce di privilegiare la giustizia sostanziale rispetto alla legalità formale, non ci si aspetta l’ attaccamento alle procedure proprio quando si parla della vita di ragazzi in difficoltà. Il suo liquidare la questione con una fredda risposta burocratica che affida le responsabilità e la gestione ad una commissione che decide anche sulla base di criteri discrezionali, sorprende e lascia senza parole».
«Di fronte ai ripetuti appelli delle famiglie, di operatori e volontari- ha proseguito la deputata di Forza Italia- ci saremmo aspettati un supplemento di umanità, la capacita di approfondire le questioni e provare a rivedere le proprie posizioni. Invece abbiamo ascoltato, come sempre accade quando si esprime una posizione diversa da quella del sindaco, reazioni piccate, allusioni infondate e un’ ostinata allergia alle critiche,anche quando vanno nella direzione di provare ad ascoltare bisogni ed esigenze dei più deboli».
La parlamentare Hanno sacrificato professionalità e dedizione con una asettica gestione della sofferenza dei ragazzi assistiti e delle loro famiglie