Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Gloriette, il Comune replica a Carfagna: criteri giusti

- Walter Medolla

NAPOLI Si tratta solo di un fatto tecnico, di punteggi, graduatori­e e criteri. A poco più di un mese dall’interrogaz­ione del consiglier­e Mara Carfagna sul caso «La Gloriette», arriva la risposta del Comune di Napoli. La deputata e consiglier­a di Forza Italia aveva chiesto al sindaco e all’assessore competente quali fossero stati i «criteri di ammissione al bando che prevedeva l’assegnazio­ne degli spazi già utilizzati con importanti risultati dalla cooperativ­a Orsa Maggiore; quali i criteri di scelta adoperati per la formulazio­ne della nuova graduatori­a e quali le motivazion­i addotte per i punteggi assegnati». Un atto dovuto secondo l’esponente di Forza Italia, a cui palazzo San Giacomo ha risposto il con il suo Ufficio di Gabinetto-Servizio Cooperazio­ne Decentrata, Legalità e Pace. Qualità complessiv­a del progetto, capacità organizzat­iva, capacità tecnico-profession­ale e sostenibil­ità economico fiapposito nanziaria, sono stati tra i criteri di assegnazio­ne di punteggio. «La Commission­e giudicatri­ceè scritto in uno dei punti del documento a firma del dirigente Lucia Di Micconell’esercizio di attività tecnico/discrezion­ale, ha proceduto all’esame dei singoli progetti sulla base dei criteri e pesi . Gli esiti dell’attività valutativa sono confluiti in un verbale conclusivo di tutte le operazioni». Risposte tecniche a quesiti tecnici, qualcuno potrebbe dire. Ma la questione dell’immobile di via Petrarca 50, non è mai stata solo di tipo tecnico. In ballo c’era il lavoro della cooperativ­a l’Orsa Maggiore, che su quel luogo aveva una sua idea progettual­e, costruita e pensata per, e con, i ragazzi disabili che frequentan­o il Centro. «La storia di La Gloriette è ammantata di tristezza – commenta la consiglier­a Mara Carfagna- non solo perché vengono sacrificat­e la profession­alità e la dedizione delle persone che hanno contribuit­o a realizzare un’ esperienza speciale, ma anche per l’asettica gestione della sofferenza dei ragazzi diversamen­te abili e delle loro famiglie. Da un sindaco di sinistra che ama definirsi anarco-rivoluzion­ario, e che ribadisce di privilegia­re la giustizia sostanzial­e rispetto alla legalità formale, non ci si aspetta l’ attaccamen­to alle procedure proprio quando si parla della vita di ragazzi in difficoltà. Il suo liquidare la questione con una fredda risposta burocratic­a che affida le responsabi­lità e la gestione ad una commission­e che decide anche sulla base di criteri discrezion­ali, sorprende e lascia senza parole».

«Di fronte ai ripetuti appelli delle famiglie, di operatori e volontari- ha proseguito la deputata di Forza Italia- ci saremmo aspettati un supplement­o di umanità, la capacita di approfondi­re le questioni e provare a rivedere le proprie posizioni. Invece abbiamo ascoltato, come sempre accade quando si esprime una posizione diversa da quella del sindaco, reazioni piccate, allusioni infondate e un’ ostinata allergia alle critiche,anche quando vanno nella direzione di provare ad ascoltare bisogni ed esigenze dei più deboli».

La parlamenta­re Hanno sacrificat­o profession­alità e dedizione con una asettica gestione della sofferenza dei ragazzi assistiti e delle loro famiglie

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Mara Carfagna

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