Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Comune diventa agenzia immobiliare
Da giugno una cabina di regia si occuperà della dismissione del patrimonio
NAPOLI Il Comune di Napoli deve fare cassa. Nel bilancio di previsione 2017-2019 ci sono 171 milioni da coprire, facendo ricorso soprattutto alla dismissione del patrimonio immobiliare. Un argomento molto delicato di cui si parla costantemente nelle stanze del Comune in vista del voto sul rendiconto di Bilancio che andrà in aula il 24 maggio prossimo e che farà registrare un disavanzo di 90 milioni diu euro. Una situazione delicata, molto, come ha più volte sottolineato de Magistris, che appena può rimarca quanto sia complicato «governare una città senza soldi»
Dal 2012, la gestione dell’immenso patrimonio immobiliare comunale è affidata alla Napoli servizi che ha il compito curarne manutenzione, riscossione e dismissione. «Ma ora occorre fare molto in fretta», puntualizza sempre Palma. Come? «Affidando — racconta l’assessore che presto potrebbe lasciare il Comune di Napoli per dedicarsi alla sua attività professionale — direttamente agli uffici comunali il compito di vendere palazzi, partecipazioni non strategiche e case con la creazione di una cabina di regia che sarà pronta già da giugno e che sarà in capo all’ufficio di Gabinetto». «Una struttura tutta interna — ha spiegato Palma — che servirà per accelerare e a portare a buon fine il piano di dimissione immaginato col piano 2017-2019».
Faranno parte della Cabina di regie il capo di Gabinetto e direttore generale del Comune di Napoli, Attilio Auricchio, l’assessore al Bilancio, l’assessore all’Urbanistica e quello all’Edilizia. Una novità di non poco conto, quindi, che trasforma il Comune in una sorta di maxi-agenzia immobiliare «Sicuramente la dismissione gestita da Napoli servizi non ha funzionato come immaginavamo. Abbiamo scontato una start up di organizzazione autonoma con poche risorse. Ma ora è arrivato il momento di correre sul fronte delle dismissioni, altrimenti non centriamo l’obiettivo». Obiettivo ambizioso, quindi, perché occorre vendere e incassare tanti soldi per la fine del 2019, quindi entro due anni e mezzo. «Nelle dismissioni Napoli servizi entrerà comunque gioco ma fino a un certo punto. Perché spetterà alla cabina — sono sempre parole dell’assessore — avviare le attività propedeutiche alla vendita e a gestire quelle di controllo delle varie azioni. Sempre la cabina sorveglierà sul cronoprogramma delle attività e si occuperà dei bandi».
I componenti Ne faranno parte il capo di Gabinetto, gli assessori al Bilancio, all’Urbanistica e quello all’Edilizia