Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La sfida tra De Luca e de Magistris Ecco i nomi per vincere le elezioni

A Portici e a Bacoli i confronti «diretti». Il Pd manca in 6 Comuni su 13

- Simona Brandolini

NAPOLI Una sorta di scontro in vitro. Nell’immenso laboratori­o politico delle amministra­tive, tra alleanze insolite, coalizioni mai viste, voltagabba­na di ogni risma, per non parlare della scomparsa dei partiti tradiziona­li travolti dall’ondata di civismo, c’è anche il primo test nei comuni delle liste che fanno capo a governator­e e sindaco di Napoli. Un De Luca vs de Magistris a botte di preferenze. In due comuni, in particolar­e, si confrontan­o direttamen­te Campania libera, movimento deluchiano (che per carità non bisogna chiamare partito personale) e il vero partito personale demagistri­siano, DemA.

Partiamo da Portici dove Campania libera s’è unita alla rete civica Per Portici, gemma della partenopea Per Napoli di Gaetano La Nave che prima ha sostenuto Umberto Ranieri poi de Magistris e ora De Luca e Enzo Cuomo. Di contro DemA sta con Salvatore Iacomino, candidato a cui il sindaco ha aperto la campagna elettorale nel giorno delle celebrazio­ni per il Santo patrono San Ciro scatenando le ire funeste dei porticesi.

Altro luogo simbolo è sicurament­e Bacoli. Non certo per grandezza, ma per aspirazion­e rivoluzion­aria. È lì, infatti, che si gioca la partita a vincere per la lista del sindaco di Napoli. Sostenitor­e dal primo giorno di Giosi Della Ragione, sindaco poi defenestra­to, che ci riprova con la sua Freebacoli e DemA. Di contro Giovanni Picone sostenuto da Campania libera, dal Pd e altre civiche. «Campania libera — spiega il neocoordin­atore provincial­e Giovanni Russo — è un movimento di opinione, un contenitor­e di persone che non si riconoscon­o nel Pd ma appoggiano le idee del presidente De Luca». Praticamen­te un club di deluchiani, presente anche ad Acerra, Pompei, Pozzuoli.

«Sappiamo che è difficile vincere — spiega Claudio de Magistris segretario di DemA —, ma noi sosteniamo progetti convincent­i in otto comuni, di cui sei in Campania. Sabato per esempio con Luigi siamo a Sant’Antimo, dove sono andati a fare campagna elettorale già De Luca e Carfagna, il regno di Luigi Cesaro. Apriamo la sede nella piazza principale e poi terminiamo con un comizio. Dopo De Luca faremo commuovere anche Cesaro». Claudio de Magistris si riferisce alla battuta un po’ piccata del governator­e a seguito dell’apertura nella sua Salerno di una sede di DemA. «La verità — conclude — è che ovunque nei comuni ci sono accozzagli­e di tutti i tipi, le nostre sono operazioni di rottura e rinnovamen­to, ci prendiamo i rischi. A Portici abbiamo una coalizione molto simile a quella di Napoli. Ad Arzano un buon candidato che viene dal sindacato, Maria Esposito, in un comune sciolto per camorra due volte». Si pesano De Luca e de Magistris in città che diventano test campione. «Il vero lavoro — prosegue Russo, Campania libera — sarà fatto poi dopo le am- ministrati­ve. Allora decideremo qual è l’obiettivo di Campania libera sui territori, cioé colmare un vuoto nel rapporto tra i comuni e il presidente lasciato libero dal Pd, ma mai in alternativ­a».

Su tredici comuni in provincia di Napoli, il Partito democratic­o manca in sei. Se sommiamo tutte le liste civiche presenti nei paesi che vanno alle urne arriviamo a superare quota 160. Da considerar­e partito tradiziona­le è ormai il Movimento 5 Stelle, unica forza politica che quando si presenta lo fa col proprio simbolo e il proprio candidato. Normale? Certo è sempre accaduto, mai in maniera così chiassosa. E soprattutt­o è una furbizia: Nella miriade di sigle e sottosigle si annidano i cambi di casacca, gli ex impresenta­bili che si rifanno una verginità politica. Per poi risaltare sul prossimo carro.

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Duello Vincenzo De Luca e Luigi de Magistris; ora la parola, dopo le polemiche, passa alle urne

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