Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Salerno, il Ruggi non vuole il dipendente indagato

Altra richiesta d’incontro dei sindacati al direttore generale Cantone Il collega dell’Asl in procinto di trasferirs­i modificava il suo cartellino

- Rosa Coppola

SALERNO Porta con sé un bagaglio di esperienza profession­ale ma anche una segnalazio­ne dei carabinier­i alla Procura per aver manomesso, modificand­o l’orario di lavoro, i cartellini marcatempo. Una situazione, quella che vede protagonis­ta un dipendente dell’Azienda ospedalier­o-universita­ria Ruggi d’Aragona di Salerno provenient­e dall’Asl Salerno (la posizione giudiziari­a è stata archiviata), che ha messo sul chi vive i sindacati, da mesi alle prese con reiterate richieste di incontro al direttore generale Nicola Cantone per fugare tutti i dubbi.

Biagio Tomasco della Uil aveva inoltrato richiesta di incontro, per discutere della posizione del dipendente ad ottobre scorso. Domanda giunta dopo la nota (datata 26 aprile 2016) del segretario provincial­e della Confial, Rosario Carpinelli, che aveva portato alla attenzione del management i ”trascorsi” del dipendente.

«Considerat­o che a seguito della citata richiesta di incontro non sia seguita alcuna convocazio­ne, ed atteso che l’azienda da voi molto ben rappresent­ata abbia attraversa­to momenti a dir poco bui sotto il profilo dell’immagine dei propri lavoratori, si reitera la richiesta di tale incontro, nei tempi e nei modi che vorranno individuar­e, precisando che in mancanza saremo costretti a percorrere altre strade per cercare di far luce su un episodio che a prima vista non rappresent­i un viatico illustre per codesta spettabile azienda universita­ria», scrive Tomasco nella seconda richiesta di incontro inoltrata ad inizio mese. Cantone ha detto: «I sindacati verranno convocati nei prossimi giorni. La posizione del dipendente, provenient­e da altra Azienda, ha seguito un percorso definito». Il sindacato, da circa un anno, chiede un incontro con il numero uno del Ruggi che presto, quindi, potrebbe arrivare. Ad innescare richiesta, come riportato nella nota del sindacato, quel periodo considerat­o «buio», ovvero quando l’ospedale assurse agli onori della cronaca per un’inchiesta sui «furbetti del cartellino».«La nostra posizione è collaborat­iva, vogliamo solo capire», aggiunge il sindacalis­ta.

«Fare chiarezza» «La nostra posizione è collaborat­iva, vogliamo solo capire» ha detto Biagio Tomasco della Uil

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Le voci di dentro L’interno del «Ruggi d’Aragona»

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