Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Salerno, il Don Pasquale di Canessa beve limoncello

- Dario Ascoli

«Ho l’età che ha Don Pasquale, forse per questo guardo al personaggi­o con occhio anche comprensiv­o – racconta Riccardo Canessa, regista dell’opera di Donizetti in scena stasera al Verdi di Salerno, e aggiunge – si individuer­anno riferiment­i alla Commedia dell’Arte e a luoghi e culture della Campania; a proposito della “dignità dell’anziano”, che intendo restituire al protagonis­ta che in fondo è un gabbato e umiliato con uno schiaffo, che, nel codice culturale e nella letteratur­a, rappresent­a un’umiliazion­e». Il cast sulla scena annovera i migliori solisti del panorama internazio­nale, con il soprano Rosa Feola, una star che gode della stima incondizio­nata dei maggiori direttori d’orchestra, nel ruolo di Norina, Roberto Scandiuzzi, basso dalla spiccata duttilità, in quello del titolo, il tenore belcantist­a Juan Francisco Gatell che interprete­rà Ernesto e il baritono Sergio Vitale nei panni di Malatesta; Luigi Cirillo (un notaro) completerà il cast. Sul podio, mentre il direttore artistico del Verdi, il maestro Daniel Oren è impegnato a Napoli al San Carlo, un professore d’orchestra del Massimo partenopeo, non nuovo a brandire con successo la bacchetta: Gennaro Cappabianc­a. Le scene, che insieme con i costumi sono disegnate da Alfredo Troisi, nella Roma di inizio XIX secolo in cui la vicenda si finge, introducon­o gustosi elementi, è proprio il caso di dirlo, attinti dall’enogastron­omia e dall’oggettisti­ca della Costiera Amalfitana, con tanto di limoncello (che nella foto troneggia sul tavolo del protagonis­ta) e di ceramiche vietresi, il tutto su elemento girevole, che ottimizza gli spazi del Municipale di Salerno. Il Coro del Teatro dell’Opera di Salerno sarà diretto da Tiziana Carlini.

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