Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’Ulisse di Lucente in scena Solofria lo porta al Civico 14

- Piero Rossano

Ancora Omero, ancora Ulisse e Penelope, tremila anni dopo. Protagonis­ti di un libro e di uno spettacolo. In tutta la loro modernità. Dal lungo racconto dell’«Odissea», la scrittrice Marilena Lucente ha scelto un solo giorno, quello del ritorno ad Itaca, quando Ulisse ricompare vittorioso e ricco ma trova la sua terra invasa dagli stranieri ed è deciso a riprenders­i ciò che è suo. Proprio in quel momento l’eroe comincia ad essere assalito da dubbi: Penelope lo sta aspettando? Penelope lo desidera ancora? Anche la donna è a un punto cruciale della sua vita. L’inganno della tela è stato scoperto e l’isola non può più restare senza un re. È il tempo di scegliere. Così la storia degli eroi greci diventa simile a quella di tutti, uomini e donne che, finalmente uno di fronte all’altro, sono chiamati a scegliere il proprio destino. Il testo si intitola «Di un Ulisse, di una Penelope», perché i due protagonis­ti devono misurarsi con il passato, con le loro passioni, i desideri, i tradimenti, e soprattutt­o con il futuro. Intorno a loro, il mare, il Mediterran­eo, allora come ora, affollato di viaggi, di terre da raggiunger­e, di barche che affondano, di isole e città piene di addii. Da questo testo, Roberto Solofria, regista e attore della compagnia Mutamenti, ha tratto la pièce che chiude la stagione del Teatro Civico 14, in scena da stasera a domenica. L’Ulisse di Solofria è quasi un naufrago che non ha dimenticat­o mai le sue origini. In dieci anni di viaggi nel Mediterran­eo ha però imparato una nuova lingua: l’Ulisse ora parla un napoletano antico capace di raccontare l’amore e la guerra. Ilaria Delli Paoli è una Penelope intensa. Sarà lei a chiedere ad Ulisse di scegliere.

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Sul palco Ilaria Delli Paoli e Roberto Solofria

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