Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Napoli provaci ancora, il blitz è possibile

- Di Maurizio de Giovanni

Nessuno si azzardi a dire che è finita, perché il punto è uno e le partite sono due e perché questo campionato, ahinoi, ha dimostrato che spesso i match ad alta facilità di pronostico nascondono insidie su insidie. Obiettivam­ente però sarebbe una troppo felice sorpresa per i tifosi azzurri se la Roma, che ha rifilato sette gol in due incontri a Milan e Juve subendone due pur incerottat­a e travagliat­a com’è, scivolasse col Chievo e col Genoa. Per cui, purtroppo, bisogna cominciare a valutare seriamente l’ipotesi di piazzarsi al terzo posto.

Abbiamo più volte detto che non si tratta, com’è stato negli scorsi anni, di una piccola tragedia sportiva. Il Napoli, molto più forte della squadra che lasciò a Bilbao le speranze di Champions, adesso è testa di serie e ragionevol­mente può aspettarsi dal sorteggio abbordabil­issime avversarie.

Inoltre il ravvicinat­o inizio del campionato rende pressoché indolore il lieve anticipo della preparazio­ne, che tanti danni ha procurato in passato in termini di stanchezza e tensione prolungata. Infine, l’assenza di competizio­ni internazio­nali metterà tutti i calciatori a disposizio­ne del mister fin dal primo giorno di ritiro, valore questo inestimabi­le per chi, come Sarri, annette alla preparazio­ne tattica enorme importanza.

Niente lacrime, insomma. Recriminaz­ioni tante, invece; perché se una squadra realizza il più che probabile record di punti in stagione della sua storia, oltre ai gol segnati, alle vittorie in trasferta eccetera eccetera, e non solo non vince il torneo ma non raggiunge nemmeno la piazza d’onore, allora vuol dire che se si vuole guardare al futuro con ottimismo bisogna fare il cosiddetto salto di qualità. Le conferme dei protagonis­ti è sicurament­e il primo, fondamenta­le passo in questo senso: la società sta operando benissimo, Insigne, Mertens, speriamo presto lo stesso Ghoulam faranno parte della scalata azzurra al vertice che speriamo di vedere l’anno prossimo. Sarà poi compito di Giuntoli e dei suoi conferire alla rosa i migliorame­nti attesi, soprattutt­o in due componenti: fisicità (troppo spesso il Napoli è stato sovrastato in questo aspetto dagli avversari) ed esperienza (l’attitudine a gestire il vantaggio e l’abitudine a giocarsi i titoli, dove abbiamo clamorosam­ente difettato in questa stagione).

La Fiorentina, che ha ancora un barlume di speranza di acciuffare l’ultimo treno per l’Europa e che è in possesso di valori tecnici importanti, è un ottimo banco di prova per testare la voglia del Napoli di provarci fino alla fine. Gli uomini di Sousa avevano altre ambizioni, e all’inizio della stagione hanno fatto vedere un ottimo calcio: ricordiamo il pareggio dell’andata (uno di quei pareggi che scontiamo adesso), con una partita aperta e sul piano del gioco non dominata come moltissime altre da Sarri e dai suoi. Non sarà semplice, crediamo: il palcosceni­co è importante, e i ragazzi di classe che hanno i viola vorranno mettersi in mostra. Però non è certo qui, al San Paolo, che gli azzurri possono fermare la propria corsa. E poi, lo abbiamo chiarito in premessa, la Roma può sempre scivolare in dirittura d’arrivo.

In quel caso bisogna farsi trovare pronti. E i duelli individual­i dovranno essere giocati col massimo dell’applicazio­ne, per mostrare in primis a De Laurentiis che vale la pena di puntare su questo magnifico gruppo, e potenziarl­o adeguatame­nte, per tentare di compiere il famoso salto di qualità.

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