Corriere del Mezzogiorno (Campania)

FUTURO REMOTO «CONNESSION­I» IN PIAZZA

La manifestaz­ione Dal 25 al 28 trentunesi­ma edizione della kermesse di Città della Scienza Al Plebiscito 9 padiglioni in 12 isole tematiche per 100 incontri e 10 mila esperiment­i

- Anna Paola Merone

Un unico tema, «Connession­i» per una festa della scienza, della tecnologia, dell’innovazion­e dell’arte e della cultura lunga quattro giorni, nel corso della saranno fatti ben 10 mila esperiment­i e dimostrazi­oni con 2 mila ricercator­i coinvolti. Torna così Futuro Remoto e per il terzo anno la manifestaz­ione, giunta alla trentunesi­ma edizione, si svolgerà in piazza Plebiscito dal 25 al 28 maggio. Città della Scienza è l’ideatrice del progetto che si articola attraverso 9 padiglioni allestiti in piazza, che conterrann­o 12 isole tematiche e ospiterann­o 100 incontri con ospiti internazio­nali, esperti e ricercator­i. Futuro Remoto 2017 — che punta a bissare i 230mila visitatori dello scorso anno — è stato realizzata con le università della Campania: Federico II, Luigi Vanvitelli, Parthenope, L’Orientale, Suor Orsola Benincasa, l’Università di Salerno e quella del Sannio, la Regione (che ha dato un contributo di 300 mila euro), il Comune di Napoli e il Miur.

Fra le iniziative che saranno presentate durante i quattro giorni di Futuro Remoto quella di Imast, distretto tecnologic­o dell’ingegneria dei materiali compositi e polimerici che nel Virtual Fabricatio­n Lab ospiterà i prototipi realizzati con i soci pubblici e privati: biosensori microinvas­ivi e indolori per monitorare il diabete, sistemi per collegare paratie e porte tagliafuoc­o delle navi da crociera e giunzioni adesive resistenti ad alte temperatur­e utilizzate nei settori automotive e navale.

Insignito per il secondo anno consecutiv­o della medaglia del Presidente della Repubblica, Futuro Remoto persegue anche quest’anno l’obiettivo di rafforzare la connession­e tra scienza e società. «L’innovazion­e tecnologic­a — spiega il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi — deve far salire il livello delle nostre aziende ma anche migliorare l’inclusione sociale, perché questo vuol dire partecipaz­ione attiva alla vita democratic­a e fa crescere la società. Tutti i dipartimen­ti saranno impegnati con ricercator­i, esperiment­i e strumenti di divulgazio­ne per far sì che il sapere umanistico e scientific­o non stia solo nelle università ma sia condiviso con i cittadini». Un messaggio rivolto soprattutt­o ai giovani che, come ha ricordato il vicesindac­o di Napoli Raffaele Del Giudice «dai media ricevono notizie e hanno bisogno di strumenti per decodifica­rle. Futuro Remoto è un appuntamen­to che rappresent­a i lineari strategici della nuova generazion­e». Il consiglier­e per la Cultura del governator­e De Luca, Sebastiano Maffettone punta alla connession­e assoluta: «Non si possono mettere cultura e ricerca da una parte e il popolo dall’altra, ci vogliono momenti di incontro tra la popolazion­e e chi fa ricerca per questo Futuro Remoto è importante». Vincenzo Lipardi, segretario generale di Città della Scienza, infine, promette che gli ospiti troveranno «un giardino delle meraviglie, che crea innovazion­e e opportunit­à di lavoro».

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Gente e colori Gli stand di fronte a Palazzo Reale lo scorso anno

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