Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Napoli creativa si riscopre città da vivere
La rassegna è ripartita ieri dal rione di Totò con un incontro a Palazzo dello Spagnuolo dedicato alla rinascita
Il ciclo di incontri di Casa-Corriere è ripartito ieri dal rione Sanità con una discussione dedicata alla creatività di Napoli, città da vivere.
È felicemente riuscito l’incontro tra le diverse Napoli voluto da CasaCorriere alla Sanità. Il ciclo di appuntamenti organizzati dal Corriere del Mezzogiorno, giunto alla seconda edizione, è ripartito ieri dal Palazzo dello Spagnuolo, con una folla di partecipanti e membri della «community» mescolati agli abitanti del quartiere che pure hanno voluto ascoltare le riflessioni sul «Riscatto della creatività».
Una grande dichiarazione di amore per Napoli, quella trapelata ieri dalle parole di molti dei protagonisti, da Carolina Rosi a Claudio Cupellini, desiderosi entrambi di vivere in città, dove «si registra un fermento creativo che non ha pari in nessun altro luogo italiano». E che l’arte possa essere leva di riscatto sociale lo sottolinea in apertura il direttore del Corriere del Mezzogiorno Enzo d’Errico, dedicando idealmente la manifestazione a Luca De Filippo e Rino Zurzolo, «due napoletani che hanno illustrato in vita quello che intendiamo per comunità».
Carolina Rosi insiste sulla «cultura come simbolo di libertà». Magari anche la libertà di girare tranquilli in un cosiddetto «quartiere difficile»: «Arrivata alla Stazione ho preso un taxi», racconta la presidente della Fondazione De Filippo, «ma il tassista non mi voleva portare qui alla Sanità, mi sconsigliava di venirci, l’ho mandato al diavolo». Dunque per certi versi la storia è sempre uguale: «Nei film di mio padre Francesco Rosi e nei lavori di Eduardo sono già evidenti i problemi di Napoli che esistono ancora. D’altro canto anche i loro valori sono validi tutt’oggi». Nel nome di quei valori c’è chi si impegna ogni giorno, come Mario Gelardi, patron del Nuovo Teatro Sanità. «Non chiamateli ragazzi a rischio, i nostri attori sono solo ragazzi che vogliono fare teatro. La nostra sede è aperta tutti i giorni, per tutto il giorno, e molti giovani del quartiere vengono da noi semplicemente a passare il tempo o a studiare. Noi non siamo un contenitore ma un contenuto, il nostro è un teatro di comunità che scommette sui ragazzi». Come è accaduto con Maldestro, il cantautore napoletano arrivato secondo a Sanremo Giovani, che ricorda: «Il mio primo concerto l’ho tenuto proprio nella sala di Gelardi, che ringrazio. Non ero nessuno e lui ha creduto in me». Non è andata così a scuola, invece: «I professori mi ritenevano sempre l’ultimo, quello che può fare solo cose brutte. Mia madre mi salvò comprandomi un pianoforte e un computer, con i quali compresi che oltre Scampia c’era un mondo. Ma devo puntualizzare che anche a Scampia c’è bellezza, anche a Scampia si piange per amore o per malinconia o per solitudine, non solo per la camorra. Ecco, io voglio raccontare queste storie normali. Magari in un romanzo».
Storie fuori dell’ordinario sono invece quelle di «Gomorra»: Claudio Cupellini, uno dei registi della serie, parla di personaggi «che non hanno mai un destino consolatorio» perché la fortunata fiction è un racconto romanzesco ma è basata su dati reali, sulla cronaca. «Non c’è nulla di nuovo nel raccontare il male, lo ha fatto anche Shakespeare. Ma su Napoli noi vogliamo essere filologici, partire dal dato di realtà, senza mentire, proprio perché per Napoli abbiamo un amore enorme». Di amore parla anche don Angelo Berselli, intervenuto al posto di padre Loffredo, influenzato. «L’obiettivo di questo quartiere è la normalità, per raggiungerla dobbiamo mettere del lievito a crescere, ci metterà tempo ma darà i suoi frutti. Stessa conclusione da parte dello scrittore Maurizio de Giovanni, testimonial d’eccezione di ogni appuntamento di CasaCorriere: «La creatività è il passaporto, è l’arma». Usarla ha anche dei costi, ma è l’unica via percorribile.
A chiudere la serata, la voce elegante di Emilia Zamuner, che canta un omaggio a Totò.
Prossimo appuntamento di CasaCorriere il 19 giugno con la festa per il ventennale del Corriere del Mezzogiorno.