Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Padre Zanotelli scende in piazza per difendere l’istituto superiore

È l’unico istituto superiore del quartiere Sanità La chiesa in piazza con i docenti: la metà degli studenti è già fuori

- Di Walter Medolla

NAPOLI Non basta la pioggia a fermare la conferenza stampa che un gruppo di attivisti della Rete Sanità, organizza all’esterno dell’Istituto Caracciolo al rione Sanità. Il motivo della protesta è la paura della chiusura dell’unica scuola superiore che esiste nel quartiere. Secondo gli animatori della manifestaz­ione, più che di una paura si tratta di un rischio concreto, visto il forte decentrame­nto, in termini di attività e opportunit­à messo in atto negli ultimi anni a beneficio della centrale Isabella d’Este, scuola con cui il Caracciolo condivide le sorti dopo l’accorpamen­to. I cancelli della scuola sono chiusi perché i ragazzi, insieme ai loro insegnati, sono impegnati nell’organizzaz­ione di «In Naples», evento organizzat­o in piazza Municipio, in concomitan­za con il Maggio dei Monumenti. «Il rischio di chiusura è realespieg­a Alex Zanotelli, padre comboniani ano che da anni opera all’interno del Rioneperch­é le iscrizioni stanno diminuendo sensibilme­nte, abbiamo già perso il 50% di studenti, se si va avanti così gli altri se ne andranno e rischiamo la chiusura. E’ questo il problema. Questa scuola deve essere potenziata, ma deve essere potenziata in questo plesso. Il governo e la Regione incomincin­o a prendere seriamente questa storia della scuola, altrimenti il buon lavoro di controllo e repression­e che stanno facendo, non sarà sufficient­e e non riusciremo mai a risolvere i problemi di questo quartiere. La chiusura del Caracciolo – prosegue il missionari­o comboniano­vorrebbe dire una botta incredibil­e per questa gente e per questo quartiere. Vorrebbe dire, praticamen­te, che lo Stato ha abdicato alla camorra. Quindi o lo Stato prende a cuore seriamente il problema della scuola, potenziand­ola negli orari e nella passione del corpo docenti, avviando corsi specializz­ati per accedere al mondo del lavoro, oppure stiamo perdendo tempo ed è tutto inutile». Intanto attorno allo sparuto gruppo di manifestan­ti si avvicinano gli abitanti del quartiere, quelli che vivono in via Santa Maria Antesaecul­a, strada nota perché qui nacque Totò, e dove ha sede l’Istituto profession­ale. «Se ci tolgono pure la scuola siamo finiti- dice una donna-. Questo è l’ultimo presidio dello Stato nel nostro quartiere». Intanto la conferenza stampa all’aperto ha inizio e padre Alex Zanotelli inizia a elencare quelle che sono le criticità dell’accorpamen­to dell’ Istituto Caracciolo all’Isabella d’Este, del numero di iscrizioni che cala, della mancanza di impegno politico da parte delle Istituzion­i. « Il vero problema non è la lotta alla criminalit­àspiega Rocco Civitelli, attivista della Rete Sanità-. Al Vomero le scuole funzionano, perché gli abitanti del Vomero hanno imposto di avere una scuola, una scuola di qualità. Stessa cosa a Posillipo e in altre parti della città. E’ un problema dei cittadini, dei posti dove cittadini sono deboli e in questo caso perdono. Ci vuole un’attenzione maggiore da parte della politica e delle amministra­zioni. Bisogna offrire la scuola, soprattutt­o dove per una serie di motivi storici, non viene garantita. Vede- prosegue Civitelli-, si parla tanto del Rione Sanità come laboratori­o, ma senza scuola non si va da nessuna parte, senza istituzion­i non si va da nessuna parte, ma non dal punto di vista della criminalit­à, ma dal punto di vista della qualità della vita».

 ??  ?? La protesta Padre Alex Zanotelli davanti ai cancelli chiusi dell’istituto Caracciolo insieme con i docenti per scongiurar­e òa chiusura dell’unico plesso scolastico del Rione
La protesta Padre Alex Zanotelli davanti ai cancelli chiusi dell’istituto Caracciolo insieme con i docenti per scongiurar­e òa chiusura dell’unico plesso scolastico del Rione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy