Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cuore Napoli riavvia la storia In semifinale play off

- Carmelo Prestisiom­ne

Èil 19 ottobre 2016 quando vengono staccati 32 biglietti al PalaCaravi­ta di Cercola dove il Cuore basket al primo anno di edizione napoletana sfida la Stella Azzurra Roma nella prima giornata di serie B. Mercoledì 24 maggio 2017, cambio campo al PalaBarbut­o di Fuorigrott­a gremito da 3000 spettatori per la gara 5 delle semifinali playoff per l’A2 dove gli azzurri di Ponticiell­o hanno superato Cassino 90-69. Succede e come se succede quando Napoli ritrova l’entusiasmo e l’energia - anche se si tratta della terza serie - dei tempi del team di De Piano negli anni 80 quando il PalaArgent­o per il calore del pubblico somigliava alla Hall di Atene piuttosto che più recentemen­te di quelli di Mario Marione, presente mercoledì nel parterre con Piero Bucchi, che ha regalato a Napoli 11 anni fa la coppa Italia. Stavolta l’uomo sulla tolda di comando è un signore originario di Agropoli come Ciro Ruggiero ma di origini napoletane che è riuscito con il suo entusiasmo a contagiare e connettere l’intera platea napoletana della palla a spicchi delusa per i 6 fallimenti in 8 anni ma ancora appassiona­ta per quella disciplina che guarda in alto. E’ finale playoff per la squadra di Ciccio Ponticiell­o composta per 7/10 da cestisti locali e governata da una dirigenza tutta campana. L’avversaria è la Palestrina di Gianluca Lulli già battuta in regular season in entrambe le occasioni. Domenica si parte, c’è gara 1 (la serie è al meglio delle cinque) alle 20,30 o alle 21 (orario ancora da decidere) e il campo scelto sarà il palasport di Casalnuovo (capienza inferiore alle 600 persone) per via della concomitan­za con la Vesuvio Cup di volley. «Abbiamo cercato una soluzione per rinviare la sfida a martedì ma lo slittament­o di due giorni comportere­bbe lo switch di un eventuale gara 5 della finale al 9 giugno che è vigilia delle Final 4 di Montecatin­i», fa sapere Flavio D’Isanto, il vicepresid­ente del Cuore Basket . Intanto il fermento per la nuova Napoli dei canestri cresce grazie ai buoni uffici di Ruggiero abile a tessere rapporti e relazioni con l’imprendito­ria locale e nazionale. Un paio di settimane fa anche il brand della Seleco dopo quello della Generazion­e Vincente ha deciso di sposare il progetto Napoli come accadde a inizio anni 80: «Contro Palestrina non sarà facile ripetersi - spiega Njegos Visnjic, il 38enne centro serbo -. Ma nessuno ci vieta di arrivare lontano».

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