Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Comune, il disavanzo sfiora quota 1,9 miliardi

Palma: il mio ultimo atto. Oggi si presenta la nuova giunta, un po’ più rosa. Il Bilancio a Panini

- Piero Secchi

Alla vigilia della presentazi­one ufficiale dei nuovi assessori che accompagne­ranno il sindaco nella guida della città — la composizio­ne post rimpasto della giunta (che diventa più «rosa») è stata anticipata ieri dal Corriere del Mezzogiorn­o - il Consiglio comunale ha approvato, con 24 voti a favore, 8 contrari e l’astensione di David Lebro , il rendiconto 2016 presentato dal titolare del Bilancio, Salvatore Palma, Un documento che rileva come il disavanzo del Comune di Napoli sia pari a un miliardo e 890milioni di euro, dato che connota una situazione economica finanziari­a «di difficoltà» in cui - ha detto Palma — «si trovano tutti gli enti locali nella gestione delle proprie risorse a causa del taglio de trasferime­nti statali e per l’entrata in vigore delle nuove regole dell’armonizzaz­ione».

Alla vigilia della presentazi­one ufficiale dei nuovi assessori che accompagne­ranno il sindaco nella guida della città — la composizio­ne post rimpasto della giunta (che diventa più «rosa») è stata anticipata ieri dal Corriere del Mezzogiorn­o - il Consiglio comunale ha approvato, con 24 voti a favore, 8 contrari e l’astensione di David Lebro , il rendiconto 2016 presentato dal titolare del Bilancio, Salvatore Palma, che immediatam­ente dopo ha annunciato le sue dimissioni: «Questo è l’ultimo atto che presento in aula, avendo accettato un incarico nazionale legato alla mia profession­e». Sarà Enrico Panini a raccoglier­e la sua eredità, mantenendo al tempo stesso l’importante delega al Lavoro.

I conti

Il disavanzo del Comune di Napoli così come si legge nel rendiconto 2016 è pari a un miliardo e 890milioni di euro, dato che connota una situazione economica finanziari­a «di difficoltà» in cui - ha detto Palma — «si trovano tutti gli enti locali nella gestione delle proprie risorse a causa del taglio de trasferime­nti statali e per l’entrata in vigore delle nuove regole dell’armonizzaz­ione». I numeri forniti dall’esponente uscente dell’amministra­zione, dicono che dal 2011, a causa dei tagli statali sono venuti meno circa 227 milioni e, solo nel 2016, mancano 40 milioni di euro. «La forte crisi che investe il Paese e il Mezzogiorn­o in particolar­e - ha spiegato ancora Palma - incide sui Comuni che non riescono a incassare e a programmar­e la spesa rendendo più difficile riuscire a garantire i servizi minimi. Ai Comuni - ha sottolinea­to - deve essere data la possibilit­à di agire, come è stato fatto per le Regioni, ristruttur­ando l’indebitame­nto e alleggeren­do gli oneri finanziari». Come spiegato all’aula, la copertura del disavanzo sarà oggetto di una delibera di riequilibr­io di bilancio e sarà coperto con la maggiore quota delle azioni Gesac che saranno vendute in base al piano di dismission­e già approvato. In generale, il consuntivo 2016 mostra che aumenta l’accertamen­to delle entrate ma che il Comune fa fatica a riscuotere. «È necessario - ha evidenziat­o l’assessore dimissiona­rio - migliorare la capacità di riscossion­e dell’ente percorrend­o la strada che è stata tracciata in questi anni». Secondo il rendiconto, la spesa «è diminuita» con un ulteriore taglio dei fitti passivi, con la riduzione della spesa per personale e grazie ai rispar- mi sulla refezione e quelli sulle utenze. Per quanto riguarda il settore del welfare, la spesa «è stata sostanzial­mente mantenuta». Aprendo il capitolo dei debiti fuori bilancio, il rendiconto 2016 attesta che al 31 dicembre 2016 ammontano a 260 milioni e che «sono condiziona­ti da fattori esogeni come i debiti derivanti dalle gestioni commissari­ali. La forte impennata anomala del valore dei debiti fuori bilancio - ha spiegato Palma - interessa i debiti derivanti da sentenze, aspetto su cui bisogna intervenir­e per rimediare alla debolezza sul contenzios­o, soprattutt­o tributa- rio, nell’ambito di un generale rafforzame­nto della filiera delle entrate». Sono invece diminuiti i debiti fuori bilancio dovuti a «errata programmaz­ione». Da Palma è stato espresso l’auspicio che ai Comune siano dati «strumenti più forti per la gestione attiva del debito». Sul fronte delle partecipat­e, l’assessore, evidenzian­do la loro riduzione numerica, ha parlato di aziende «sane e in pareggio. Le loro spese sono diminuite fatta eccezione per Anm per cui è stata necessaria la ricapitali­zzazione. È fondamenta­le - ha proseguito - proseguire nella riorganizz­azione iniziata nel 2014 proseguend­o nella costruzion­e della Holding in cui confluiran­no altre partecipat­e, generando un sistema che potrà integrare servizi e committenz­e producendo efficienza e economie di scala». Palma nel chiudere la sua relazione ha ricordato che il Comune di Napoli è ancora nel regime del Piano di riequilibr­io ma nonostante ciò «si può essere ottimisti. Saremo in grado di garantire i servizi e, anche grazie al contratto che si sta chiudendo con la Banca Europea degli Investimen­ti, per 155 milioni con un tasso molto basso, il Comune potrà continuare gli investimen­ti per l’illuminazi­one dell’intera città, per la sicurezza, per la riqualific­azione di diverse strade e per migliorare il trasporto».

Le accuse

«Il rendiconto 2016 che la giunta comunale ha portato in aula è la più oggettiva e incontesta­bile rappresent­azione del fallimento dell’amministra­zione de Magistris». Così Valeria Valente, deputata e consiglier­a comunale pd. Mara Carfagna, anch’ella deputato e consiglier­e di Forza Italia: «La situazione economico-finanziari­a dell’Ente è drammatica».

Carfagna La situazione economica dell’ente è drammatica L’assessore Difficoltà causate dal taglio dei trasferime­nti statali Valente Il fallimento della governance municipale

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Assessore uscente Salvatore Palma
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