Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il benessere nel paese che parla griko
A Martano, nel cuore della Grecìa Salentina, c’è un piccolo borgo del XVIII secolo dedicato alla bellezza e immerso in 13 ettari di natura
Kalòs irtate stin Grecìa Salentina. Il viaggio è nel viaggio stesso. E la sensazione è di perdersi nella identica attitudine di un qualunque paese di un qualunque sud del mondo. Martano è il comune più grande della Grecìa Salentina e, oltre al benvenuto all’ingresso del paese, le scritte in neo Greco si trovano ancora su alcune insegne, «perché il Griko, la lingua ufficiale che ci lega a Leonidio nell’Egeo, non si scrive e allora stiamo organizzando corsi di neo greco» spiega Antonio, che nella sua panetteria di via dell’Assunta, oltre a vendere pucce, ha allestito un angolo di promozione turistica dove distribuisce informazioni su Martano e dintorni. Ed è lui ad organizzare «Cortili Aperti», la scoperta del visibile al di là dei percorsi ufficiali.
Alle 13,30 si abbassano le saracinesche. Scarseggia l’ombra e, salutando il panettiere con l’ambizione da tour operator, si può trovare refrigerio vicino alla fontana in fondo alla strada prima di girare per il Castello Aragonese sulla via che porta al palazzo Baronale. Immersi nella sacralità della controra, uno state of mind che è «splendore del sud», scrive Marcello Veneziani in
Ritorno al Sud, «e anche il suo vizio peggiore».
Qui dove i negozi aprono quando al nord stanno chiudendo, c’è sempre un’anziana signora che, mentre sbuccia piselli appollaiata su una sedia fuori il portone di casa, osserva, nonostante le finestre chiuse nelle strade afose.
Altro che comunicazione 2.0, qui al Sud è tutto un’apologia dell’osservare lo straniero. Ed è così che viene annunciato il mio arrivo a Martano a Salvatore Calò da una signora che ha prontamente allertato il «disegnatore di frustrazioni».
Si apre la porta del piccolo laboratorio di via Pisanelli 15 e tra macchine da cucire e quadretti, raffiguranti percorsi ludico-terapeutici, c’è Salvo, il frustrato pentito, emblema della catalizzazione e trasformazione delle mortificazioni. Una laurea in biotecnologie agroindustriali e un bagaglio di sfighe trasformate nel brand «Salvo La Maglietta».
La terapia avviene attorno al suo tavolo imbrattato di colori e rocchetti da sarta e dopo uno sfogo condiviso nascono le ispirazioni che diventano magliette.
Ma il vero godimento lo si raggiunge nell’oasi del benessere, a poco più di un chilometro dal comune di Martano, in un rifugio di pace e di pratiche olistiche.
Un luogo dell’anima che sta segnando la svolta beauty della Grecìa Salentina: il Naturalis Bio Resort, un piccolo borgo del XVIII secolo immerso in 13 ettari di natura, tra piantagioni di Aloe vera e un recupero di spezie ed erbe che accompagnano la vacanza in un concept green. L’accoglienza è affidata a Cristian, il fitness coach, che organizza percorsi di coppia per ritrovare il giusto equilibrio con la natura, al maestro di reiki e all’insegnante di yoga, ma è Anna, la spa manager, a prendersi cura delle coppie, tante, che cercano pace, divertimento, relax e forse anche una dimensione più umana di vita.
Ed è il massaggio ai 4 elementi - olio, vino, grano e aloe - la risposta al bisogno di serenità che si può completare, magari, con un amaro acquistato nello splendido Monastero di santa Maria della Consolazione, subito fuori il resort pensato nel dettaglio da Domenico Scordari.
Qui, dove è custodito un erbario con più di 700 esemplari autoctoni catalogati da padre Domenico, i frati benedettini ancora oggi preparano l’Amaro alle 15 erbe e le Gocce Imperiali, una bomba da 90 gradi alcolici.
C’è un luogo in cui bisogna andare ed è lì che i martanesi si ritrovano da generazioni per l’aperitivo a Torre sant’Andrea dove, nelle notti di cielo terso, a poche miglia dall’Albania, la luna spacca il mare in due.
Progetti Il Griko, la lingua ufficiale che ci lega a Leonidio nell’Egeo, non si scrive e allora stiamo organizzando corsi di neo greco