Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Taxi, metropolit­ana e ostacoli ai disabili Il Comune resta in silenzio

- di Anna Maria Carloni

Caro direttore, il suo giornale ieri ha sollevato tre importanti temi riguardant­i la mobilità in città: Marco Demarco ha ripreso l’accordo fra de Magistris ed i tassisti, Toni Nocchetti ha messo in luce le difficoltà per i disabili di accedere alle banchine della metropolit­ana Linea 2, mentre Cristina Donadio ha evidenziat­o l’isolamento di un intero quartiere, Posillipo.

Essendo tre temi di cui mi sono interessat­a durante la mia attività presso la Commission­e Trasporti della Camera, credo sia utile aggiungere alcune consideraz­ioni.

Partendo dai taxi, registriam­o l’apertura del sindaco al dialogo con una categoria che è stata a lungo ignorata.

I tassisti, in un quadro di difficoltà dell’Anm, svolgono un servizio essenziale. Tuttavia, l’accordo raggiunto è al ribasso per gli utenti. Non vi sono chiari impegni sul migliorame­nto della qualità del servizio, in particolar­e sulle auto, a fronte di un aumento delle tariffe del 25%. Vi è, poi, un problema di comunicazi­one. Infatti, non sono chiare le tabelle che illustrano le tariffe predetermi­nate e quelle a tassametro, come vi è grande confusione nell’organizzaz­ione dei posteggi, in particolar­e quelli del porto e della stazione centrale, vere e proprie giungle. Ciò lascia spazio a comportame­nti scorretti da parte di alcuni rappresent­anti della categoria. Il nuovo «patto del tassametro» non sembra porre rimedio a queste vicende, ma ha tutta l’aria di un calcolo politico interno alla maggioranz­a arancione, che nessun beneficio porterà alla cittadinan­za.

Benefici che gli utenti, soprattutt­o gli anziani ed i diversamen­te abili, aspettano da tempo per l’accessibil­ità delle stazioni della Linea 2 della metropolit­ana di Napoli, come evidenziat­o da una foto commentata da Toni Nocchetti. Infatti, le stazioni di questo fondamenta­le asse ferroviari­o, che serve ogni giorno circa 77.000 persone, sono inaccessib­ili per chi ha limitate capacità motorie. Nel 2015, il Comune si impegnò a porre rimedio a tale situazione con la realizzazi­one di ascensori, in accordo con Ferrovie dello Stato (Rfi). Nulla è stato fatto, come recentemen­te evidenziat­o da una mia apposita interrogaz­ione parlamenta­re. Tuttavia, solo il Comune può mettere la parola fine alle quotidiane difficoltà che i diversamen­te abili devono subire.

Difficoltà evidenziat­e da Cristina Donadio per l’accessibil­ità di Posillipo, un quartiere del tutto isolato. Per porre rimedio a questa storica carenza il Consorzio Metropolit­ana di Napoli Spa ha ipotizzato un prolungame­nto della metropolit­ana Linea 6, con un «baffo» dalla zona di via Campegna. È un progetto, affascinan­te, che mi auguro che il neo Presidente Cascetta recuperi in fretta, difendendo al contempo il prolungame­nto dell’area di Bagnoli, già elaborato (e pagato) dal Comune di Napoli nel 2009, e che, colpevolme­nte, non è stato inserito nel recente accordo con il Governo. Solo così, infatti, si potrà garantire stabilment­e l’accessibil­ità per quelle zone, che necessitan­o di assi su ferro. Sempre che vi siano, in futuro, i treni. Infatti, il parco mezzi attualment­e disponibil­e per la Linea 6 è largamente insufficie­nte. L’apertura della tratta Municipio-Piazzale Tecchio è prevista per il 2019, e la situazione che rischia di crearsi è ben più grave della carenza di mezzi che si verificò sulla Linea 1 quando, nel 2013, si aprì il tratto verso Garibaldi. Anche su questo, il Comune, e l’assessore competente, che dicono?

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