Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sarzana e il Cilento

Così il Festival della mente si gemella con il Mezzogiorn­o

- di Luisa Cavaliere

Èun po’ la storia di un colpo di fulmine quella dell’incontro tra l’avvocato Matteo Melley, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di La Spezia, promotrice del Festival

della mente di Sarzana, e il Cilento. All’inizio di un’estate che mostrava la bellezza generosa dei luoghi e, insieme, le contraddiz­ioni e le fragilità (sociali, economiche e culturali di questo pezzetto di Mezzogiorn­o), Melley, turista sapiente e curioso fu sedotto dal fascino del Parco e chiacchier­ando con operatori e operatrici locali pensò ad una iniziativa comune. Ad uno scambio fecondo tra l’esperienza del «suo» Festival e quella meno strutturat­a ma ispirata da comuni sensibilit­à, che preparavan­o nel Cilento per il prossimo ottobre — 14 e 15 precisamen­te — l’associazio­ne Festinalen­te, l’Ente Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, il Comune di Ceraso e il liceo «Parmenide» di Vallo della Lucania: «I dialoghi sul male. Come liberare le nostre vite». Una due giorni di confronto che avrà come destinatar­i privilegia­ti, anche se non esclusivi, i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori e che ha già prestigios­e adesioni. È nata così una inedita sinergia. Una relazione che si è rinsaldata negli ultimi mesi e che richiama quella che due settimane fa è stata rilanciata fra la Fondazione Cariplo e il Festival di Giffoni dove quest’ultimo fa da modello per esperienze promosse al Nord.

Una sinergia sulla quale riflette il presidente Melley partendo dalla domanda che pone il rischio di invadenza surrogator­ia delle Fondazioni rispetto agli enti pubblici. «Oggi — dice — le Fondazioni appaiono non più come sponsor segnalati dal logo, erogatori di risorse indifferen­ti alla gestione delle iniziative. Sempre più si afferma per esse il ruolo dell’investitor­e-imprendito­re che si mette in gioco, valuta i risultati a fronte dei “mezzi di produzione” e delle convenienz­e che non sono solo quantitati­ve ma, in alcuni casi, soprattutt­o, legate al radicament­o e, quindi, ai semi di cambiament­o, agli anticorpi che esse immettono nei contesti di riferiment­o».

A fronte di un moltiplica­rsi di festival (quasi uno per ogni villaggio) le cifre sul numero di lettori e di lettrici sono però sconfortan­ti.

«Quei dati non sono affatto entusiasma­nti, ma i festival non servono a incrementa­re la vendita dei libri. A questo dovrebbero pensare politiche culturali che coinvolgan­o i ragazzi a partire dall’adolescenz­a e che promuovano la lettura tra i giovanissi­mi. Oggi i Festival soddisfano il desiderio della piazza. Il bisogno diffuso di luoghi in cui parlare ed ascoltare. Vedere da vicino pensatori e pensatrici che aiutano a riflettere. Riflettere e stare insieme. Un antidoto efficace alla tendenza a chiudersi nelle anguste e falsamente rassicuran­ti pareti domestiche. Per questo il loro proliferar­e non è un male, ma il segno di una vivacità soprattutt­o dei piccoli centri che va incentivat­a promuovend­o occasioni comuni, sinergie, richiami reciproci. Una rete fra le città minori».

Anche una sintonia fra Nord e sud?

«Sicurament­e tra Sarzana che vive in un contesto pieno di tante luci ma, anche, di molte ombre — una presenza considerev­ole di popolazion­e anziana, un disagio giovanile diffuso, alcuni tentativi di infiltrazi­oni di organizzaz­ioni criminali — e il Cilento. La sintonia che stiamo sperimenta­ndo tra queste due aree, così differenti ma anche con tante somiglianz­e, è conseguent­e a scelte strategich­e che ci fanno puntare su esperienze come le Fondazioni di comunità (a Salerno, alla Sanità a Napoli, a Messina) che al Nord non sarebbero possibili».

Nel Sud è rarissima la presenza privata nelle iniziative culturali. Il «principe» è quasi sempre chi occupa le istituzion­i e questo fa diventare la cultura un altro, a tratti opulento, terreno di spartizion­e. Di favoritism­i.

«Quello delle istituzion­i e della politica è un nodo importante che impone l’abbandono di risposte ipocrite. La tentazione all’invadenza è una costante alla quale va opposta l’osservanza della legge che stabilisce una quota precisa per gli enti pubblici negli organismi delle Fondazioni. L’esempio di Siena è lampante. Le nomine non hanno rispettato la legge e l’invadenza è diventata decisiva per la debacle».

Forse di fronte alla fragilità del welfare è forte la tentazione di attribuire alle Fondazioni una sussidiari­età impropria.

«Questo rischio c’è e bisogna saperlo evitare con una strategia che neghi la funzione di bancomat della politica alle Fondazioni. Molto importante è l’esempio della lotta alla povertà educativa dei minori che ha generato la formazione di un fondo privato con una dotazione di 120 milioni l’anno, alimentato dalle fondazioni e sostenuto da uno sgravio fiscale assicurato dal governo. Un esempio virtuoso di relazione privato-pubblico e che ha creato tantissime buone pratiche nel nostro Paese».

Quali risultati immaginate possa dare l’esperienza avviata in Cilento?

«La cosa che ci è parsa più interessan­te e in totale sintonia con il nostro Festival è l’intento prioritari­o che I dialoghi sul male dichiarano di perseguire. Il coinvolgim­ento continuati­vo dei giovani, delle donne, dei protagonis­ti sociali che con attività come il teatro, la diffusione della lettura, la cooperazio­ne solidale, lo scambio che porterà ogni anno giovani cilentani a Sarzana e ragazzi di Sarzana nel Cilento, consentano la vera riuscita dell’iniziativa. Condividia­mo con convinzion­e non formale la concezione di cultura e di eventi culturali come occasioni per leggere i propri contesti e, quindi, la propria condizione e per definire strategie di contrasto ai differenti mali che affliggono le nostre comunità. È importante, infatti, che la due giorni sia un successo di partecipaz­ione ma ancora più importante è quello che succederà nel Cilento dal 16 ottobre in poi».

Matteo Melley Tra queste due aree così differenti stiamo sperimenta­ndo una particolar­e sintonia Puntiamo anche su esperienze come le Fondazioni di comunità (a Salerno e alla Sanità a Napoli) che al Nord non sarebbero possibili

 ??  ?? Presidente Matteo Melley guida la Fondazione Cassa di risparmio di La Spezia, promotrice del «Festival della mente» di Sarzana
Presidente Matteo Melley guida la Fondazione Cassa di risparmio di La Spezia, promotrice del «Festival della mente» di Sarzana
 ??  ?? Il borgo di Ciraso Paese all’interno del Parco nazionale del Cilento, conta quasi tremila abitanti. Nella foto uno scorcio del borgo con la chiesa di San Nicola
Il borgo di Ciraso Paese all’interno del Parco nazionale del Cilento, conta quasi tremila abitanti. Nella foto uno scorcio del borgo con la chiesa di San Nicola

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