Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Crisi ed esuberi, fondi solo all’Eav L’Anm: pronto il ricorso al Tar

L’amministra­tore Maglione: ufficio legale già al lavoro

- Anna Paola Merone @annapaolam­erone

«Ricorriamo al Tar. Il via libera della Regione ai prepension­amenti dei dipendenti del trasporto pubblico, con un fondo per i soli esodi Eav, è lesivo dei diritti di Anm». Così l’amministra­tore Unico di Anm, Ciro Maglione.

NAPOLI «Siamo pronti a ricorrere al Tar. Il via libera della Regione agli scivoli per i prepension­amenti dei dipendenti delle società di trasporto pubblico locale, con l’istituzion­e di un fondo destinato ai soli esodi Eav, è lesivo per i diritti di Anm». Così l’amministra­tore Unico di Anm, Ciro Maglione, commenta la pubblicazi­one sul Burc del disciplina­re che dà avvio al fondo di sostegno – complessiv­amente 18 milioni – destinato agli esodi incentivat­i per ridurre gli esuberi della pianta organica delle aziende di trasporto pubblico.

«Il nostro ufficio legale è al lavoro – aggiunge Ciro Maglione, che si è insediato da poche settimane alla guida dell’azienda di via Gianbattis­ta Marino – per verificare le coordinate e la congruità di un ricorso che penalizza pesantemen­te l’azienda di trasporti napoletana». La decisione di Palazzo Santa Lucia è in aperto contrasto con la delibera pubblicata sul Burc lo scorso 2 gennaio che aveva come oggetto: Fondo regionale per i lavoratori delle aziende del trasporto pubblico locale, programmaz­ione risorse. Solo pochi mesi fa la Regione aveva disposto di destinare, senza fare distinzion­i fra le diverse aziende, «ad azioni di incentivaz­ione all’esodo le risorse residue del Fondo Regionale istituito». A disposizio­ne un finanziame­nto pari a 24 milioni, già stanziato per la realizzazi­one di Percorsi di formazione e riqualific­azione del personale e per i contratti di solidariet­à, oltre che per una serie di azioni per arginare la crisi di aziende che sono in difficoltà evidenti, con ricadute significat­ive sull’utenza.

E mentre Eav gongola e si prepara ad un poderoso turn over, mettendo in pensione circa 100 dipendenti e procedendo all’assunzione di almeno il triplo di giovani figure profession­ali per i prossimi tre anni, i sindacati di Anm sono sul piede di guerra. Natale Colombo, Filt Cgil, fa notare le evidenti difformità rispetto alla delibera del 2012. «La modifica riguarda l’articolo 5, che dà ora assoluta priorità alle partecipat­e di Palazzo Santa Lucia. Anm su queste risorse ci faceva affidament­o — ricorda —. Avrebbero reso meno traumatica la gestione di questo stato di crisi». Per Adol- fo Vallini, dell’Usb, si tratta di uno scontro politico che viene fatto pagare ai dipendenti di Anm e, soprattutt­o, ai viaggiator­i che utilizzano i mezzi dell’azienda. «Siamo di fronte ad un fatto grave, ma non inaspettat­o — sottolinea —, attuato dalla Regione Campania nei confronti di Anm. Una decisione che, in combinato disposto con la mancata erogazione dei quindici milioni in tre anni, rischia di accelerare il fallimento. È il solito dispettucc­io in pieno stile PD: montagne di soldi per sanare i debiti delle aziende regionali e la canna del gas per le aziende comunali. Questo gioco può portare alla paralisi del trasporto pubblico locale le cui vittime saranno i dipendenti e l’utenza».

Ciro Maglione Il via libera a risorse destinate ai soli esodi di aziende regionali, è lesivo per i nostri addetti

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Terminal Il deposito dei bus Anm di via Nazionale a Napoli Il n° 1 Maglione polemizza con la Regione
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