Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Napoli è amata dai turisti, ma servono grandi hotel e mezzi di trasporto efficienti»

Il tour operator Ceci: «E ora rivalutiam­o anche il Londres»

- di Anna Paola Merone

NAPOLI «È tutto vero. Il reportage evidenzia una serie di criticità che effettivam­ente appartengo­no a Napoli. Ma si tratta di una analisi sostanzial­mente superficia­le, che non tiene conto di scelte che hanno accompagna­to lo sviluppo di Napoli negli ultimi decenni». Giuliano Ceci da 30 anni è imprendito­re nel settore del turismo. Svolge attività di tour operator — sul fronte incoming — a Napoli e nel Mezzogiorn­o.

Insomma queste critiche non la convincono del tutto.

«L’analisi è giusta, ma è riferita ad una visione abbastanza frettolosa, se non superficia­le. Bisogna considerar­e che noi abbiamo ereditato dalle precedenti gestioni amministra­tive e politiche una serie di problemi che non si risolvono con poche scelte mirate».

Il peggiore dei problemi?

«Le infrastrut­ture mancanti e i mezzi di trasporto. Paghiamo il mancato collegamen­to fra le funzioni dello Stato centrale e le Regioni. Su temi cruciali c’è un rimpallo che va avanti da 40 anni».

Però è vero che ampi tratti della baia di Napoli sono occupati da attività che non turistiche.

«Bagnoli in questo senso è un simbolo assoluto. Se penso a quello che era negli anni Cinquanta, prima dell’insediamen­to siderurgic­o — che ha dato lavoro a migliaia di operai — non posso non considerar­e lo sfregio a un vero e proprio gioiello naturale e paesaggist­ico. Da troppi anni si parla di rilancio di Bagnoli e la questione viene sistematic­amente strumental­izzata a seconda di chi ci governa».

Pensa che sarebbe possibile trasformar­e che l’ex facoltà di Economia, in via Partenope, in un albergo?

«Napoli ha un bisogno assoluto di grandi alberghi in posizioni strategich­e. Il reportage non considera che c’è un altro sito che andrebbe rivalutato, l’hotel de Londres in piazza Municipio. Lo stabile è di proprietà demaniale e basterebbe­ro pochi passi per restituirl­o alla sua destinazio­ne originaria. Una scelta da accompagna­re alla rinascita di piazza Municipio, che da più di 15 anni è spenta dal punto di vista commercial­e a causa dei cantieri della metropolit­ana. Ci aspettiamo tutti moltissimo dalla riapertura della piazza. Sono stati anni di agonia, questi,

che io per prima ho sofferto. Sarebbe bello ora ritrovare l’albergo nella piazza».

Lei crede che i napoletani siano assuefatti alle difficoltà della città?

«Alcuni pare non abbiano più speranze di migliorame­nto, altri sono piegati su se stessi, altri vivono alla giornata».

Ma i turisti, al di là di ogni consideraz­ione tecnica, come vedono Napoli?

«Come una città da visitare assolutame­nte. L’hanno premiata incondizio­natamente. È l’unica nota positiva, che lascia ben sperare noi imprendito­ri dell’ incoming. È ora che si sblocchino finalmente risorse importanti che possano essere messe anche a supporto di chi investe e chi crede. Questo territorio potrebbe vivere di turismo e servizi e noto con piacere che negli ultimi quindici anni molte aziende del settore sono in crescita. E questo è un bel messaggio per i giovani che possono decidere di restare a Napoli per lavorare. Senza andare via a tutti i costi».

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Chi è Giuliano Ceci è operativo sul fronte incoming a Napoli e nel Sud

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