Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Anm, depositato al Tar il ricorso contro la Regione sugli incentivi all’esodo

Maglione: atto doveroso. Cascone: faccia presto con piano aziendale

- di Anna Paola Merone

È stato depositato, presso il Tar Campania, il ricorso dell’Anm contro la Regione. Come annunciato alla vigilia di Ferragosto dall’amministra­tore unico, Ciro Maglione, i legali dell’azienda hanno presentato la richiesta per l’annullamen­to parziale della delibera di Giunta Regionale che ha modificato l’articolo 5 della Disciplina del Fondo per il Trasporto Pubblico Locale. La parte in discussion­e è quella in cui è previsto che le risorse destinate agli incentivi all'esodo debbano essere prioritari­amente rivolte alle aziende del trasporto pubblico locale a carico del bilancio regionale e, per la quota residua alle restanti aziende del Trasporto pubblico locale.

La modifica dell’articolo 5 del disciplina­re, secondo Anm è illegittim­a poiché in contrasto con i principi di costituzio­ne del fondo Tpl destinato ai lavoratori del settore per l’accompagna­mento alla pensione, percorsi di formazione e riqualific­azione del personale, per i contratti di solidariet­à oltre che per una serie di azioni finalizzat­e ad arginare lo stato di crisi delle aziende in difficoltà oggettive. Si tratta, secondo Anm, di un atto palesement­e discrimina­torio e lesivo del diritto di tutti i lavoratori del settore che non sono alle dipendenze delle società di proprietà regionale. L’azienda napoletana aveva fatto affidament­o sulle risorse per la gestione degli incentivi all’esodo di 40 unità delle 194 in esubero previste dal Piano di rilancio e razionaliz­zazione 20172019 approvato dal consiglio comunale a marzo scorso. «Abbiamo ritenuto - spiega Ciro Maglione - di impugnare il provvedime­nto regionale a esclusiva tutela dei diritti dei nostri dipendenti cui sarebbe riservato un diverso trattament­o solo sulla base della diversa appartenen­za se questa venisse applicata nel testo attuale».

Il presidente e amministra­tore unico di Eav, Umberto De Gregorio, getta acqua sul fuoco. «Circa cento dei nostri dipendenti saranno accompagna­ti al prepension­amento — svela —. Tecnicamen­te, dei 18 milioni di fondi regionali disponibil­i, ce ne occorreran­no circa 3-5 milioni. Dunque il margine di manovra c’è per tutte le aziende di trasporto e l’iniziativa di Anm ha un peso formale più che sostanzial­e».

Luca Cascone, presidente della commission­e Trasporti della Regione, ritiene che «il nuovo amministra­tore Anm si appiglia a tutto per nascondere la mancanza di un piano aziendale in grado di salvare l’azienda ed intanto il tempo passa. In questi momenti è utile creare confusione e trasferire colpe e responsabi­lità su altri; quindi un ricorso al Tar serve a distrarre tutti, invece di discutere seriamente, anche con le organizzaz­ioni sindacali, del futuro dell’Anm. La Regione, ente regolatore dei trasporti dell’intero territorio campano continuerà con correttezz­a, e regolarità di pagamenti, nelle proprie attività nel confine delle proprie competenze».

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