Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gino Paoli a Ischia: «Tutto comincia con ‘O sole mio»
Il cantautore genovese stasera con Danilo Rea all’Auditorium Carriero
fonica dei Quartieri spagnoli. «Uno dei miei tanti progetti ideati per Napoli, sin dai tempi in cui ero parlamentare di questa città e volevo aiutare i ragazzi non a star meglio in carcere, ma a evitare di andarci. Dopo tante difficoltà avute in passato soprattutto di natura politica, questa nuova esperienza di socializzazione culturale sta funzionando, sono coinvolti 40 giovani e fra tutti voglio ricordare un ragazzo autistico che all’inizio era totalmente incapace di comunicare, e che invece grazie alla musica ha raggiunto un livello dell’80 per cento di facoltà espressiva».
Ma Napoli per Paoli resta poi soprattutto la culla mediterranea della musica. «Quando il discografico Airoldi della Durium chiese a Murolo di realizzare la collezione ‘Napoletana’ con un vasto repertorio di brani della tradizione ebbe un successo straordinario. Poi chiese a me di fare lo stesso per Genova. Ma probabilmente il disco lo comprò solo mia madre. E fu un peccato perché i temi delle vecchie canzoni di emigrazione erano molto simili a quelli partenopei. Perché è vero si tratta di due città sorelle, molto simili sotto tantissimi punti di vista, anche morfologici. Un napoletano a Genova si sente a casa sua e noi altrettanto qui. La vostra è una città ricchissima di talento e, prima che fosse derubata dai Savoia, anche di ogni altra cosa». Torniamo allora alla musica. «Stasera non potrò non eseguire anche dei brani napoletani, che ho già inserito nel mio primo disco dedicato alla città vesuviana. Con Rea faremo “’O sole mio”, “Reginella” e “Passione”, questi ultimi di Bovio, che resta il mio autore preferito. Anzi posso già anticipare che dopo il prossimo disco dedicato alla canzone francese, tornerò a lavorare sul vostro repertorio, che per me resta sempre un work in progress». L’artista napoletano che preferisce? «Non c’è dubbio, Enzo Gragnaniello, che possiede dentro di sé modernamente tutti i caratteri propri della storia della canzone partenopea. Occorre solo che ne prenda finalmente atto».
Infine Ischia. «Sono qui – conclude Paoli - anche per contraddire le tante bugie che sono state raccontate a proposito del terremoto. È vero la scossa forte c’è stata, ma fortunatamente nessuna catastrofe. L’isola ha ripreso a vivere normalmente e noi artisti siamo qui a testimoniarlo, anzi invito la gente a venire, in questi giorni in cui è più bella che mai».