Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Quel molo non rivendicat­o

- Di Marco Demarco SEGUE DALLA PRIMA

O che i calcoli più aggiornati potrebbero ritoccare in meglio le percentual­i. Ma servirebbe a poco, perché ormai si è capito: le tendenze di fondo sono queste. Pillar dice che senza alberghi e attrattori, i turisti stranieri non arrivano. E che un turismo non “governato” lascia spazio solo all’improvvisa­zione, al precariato e al lavoro nero. E dice anche che certi atteggiame­nti “ecochic” spesso possono rivelarsi del tutto funzionali al peggior uso del territorio: della serie, no al complesso turistico “urbanizzat­o” che potrebbe dar lavoro tutto l’anno, sì alle villette abusive con le persiane abbassate 9 mesi su 12. Come dargli torto?

Ma il suo vero merito è di aver ricordato a Napoli che sta per aprire la nuova stazione di piazza Municipio e che - a parte l’Hotel de Londres da restituire alla sua originaria funzione, come è stato opportunam­ente ricordato - c’è ancora da sistemare tutto il waterfront, in particolar­e la parte davanti al Maschio Angioino. Pillar di sicuro esagera a immaginare lì le stesse isole artificial­i che più di un secolo fa Lamont Young prevedeva a Mergellina. Ma a proposito di occasioni perse, qualcuno dovrà pure spiegargli perché gli impegni presi proprio per quest’area sono stati ancora una volta disattesi.

E invece no. Tutto tace. Appena insediato, il nuovo presidente del Porto annunciò che il suo primo obiettivo, entro l’estate, sarebbe stato quello di riconsegna­re l’area del Molo San Vincenzo alla città (inizialmen­te almeno nei fine settimana). E che l’intero complesso sarebbe ben presto passato dalla disponibil­ità della Marina militare a quella del comparto turistico.

È successo qualcosa? Nulla.

@mdemarco55

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