Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Quel molo non rivendicato
O che i calcoli più aggiornati potrebbero ritoccare in meglio le percentuali. Ma servirebbe a poco, perché ormai si è capito: le tendenze di fondo sono queste. Pillar dice che senza alberghi e attrattori, i turisti stranieri non arrivano. E che un turismo non “governato” lascia spazio solo all’improvvisazione, al precariato e al lavoro nero. E dice anche che certi atteggiamenti “ecochic” spesso possono rivelarsi del tutto funzionali al peggior uso del territorio: della serie, no al complesso turistico “urbanizzato” che potrebbe dar lavoro tutto l’anno, sì alle villette abusive con le persiane abbassate 9 mesi su 12. Come dargli torto?
Ma il suo vero merito è di aver ricordato a Napoli che sta per aprire la nuova stazione di piazza Municipio e che - a parte l’Hotel de Londres da restituire alla sua originaria funzione, come è stato opportunamente ricordato - c’è ancora da sistemare tutto il waterfront, in particolare la parte davanti al Maschio Angioino. Pillar di sicuro esagera a immaginare lì le stesse isole artificiali che più di un secolo fa Lamont Young prevedeva a Mergellina. Ma a proposito di occasioni perse, qualcuno dovrà pure spiegargli perché gli impegni presi proprio per quest’area sono stati ancora una volta disattesi.
E invece no. Tutto tace. Appena insediato, il nuovo presidente del Porto annunciò che il suo primo obiettivo, entro l’estate, sarebbe stato quello di riconsegnare l’area del Molo San Vincenzo alla città (inizialmente almeno nei fine settimana). E che l’intero complesso sarebbe ben presto passato dalla disponibilità della Marina militare a quella del comparto turistico.
È successo qualcosa? Nulla.
@mdemarco55