Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Anm, 69 dipendenti in esubero Saranno trasferiti alla Napoli Servizi
NAPOLI I dipendenti dell’Anm in esubero saranno trasferiti alla Napoli Servizi. Si tratta di 69 unità — sulle 2580 circa in organico — che porteranno in «dote» anche alcuni rami d’azienda, quindi anche introiti: la gestione e manutenzione della segnaletica orizzontale, della segnaletica semaforica e il servizio bloccaruote. Le risorse che, quasi certamente, saranno messe a disposizione della Napoli Servizi, sono così suddivise: 30 arrivano dal settore della sosta e sono in esubero per effetto della tecnologia e dell’automazione degli impianti; 19 provengono dal servizio «ganasce» e dal parcheggio comunale di Pianura; 20, invece, sono quelli indiretti, cioè personale non viaggiante.
La decisione, sostanzialmente presa e già contenuta nel Piano industriale dell’azienda — approvato dalla giunta e dal Consiglio comunale di Napoli — sarà discussa nel corso di una riunione che si terrà a metà della prossima settimana a Palazzo San Giaco245 mo. Intorno al tavolo siederanno i rappresentanti delle varie società partecipate potenzialmente interessate ad una mobilità dei dipendenti Anm, nonché i responsabili degli uffici competenti, l’assessore al Bilancio e alle Partecipate, Enrico Panini, l’assessore ai trasporti, Mario Calabrese, e il dirigente del servizio Partecipate, Gianfranco Dentale. Dei 69 dipendenti dell’Anm, pochi hanno una storia di personale viaggiante. Per questo, chi ha un’abilitazione di autista, pare possa trovare sistemazione anche in Asìa. Ammesso che Asìa abbia questa esigenza. In ogni caso, si tratta solo di una prima tranche di uscita del personale in esubero dell’Anm: il piano industriale dell’azienda, infatti, prevede circa 644 uscite nel triennio 2017-2020. Tra questi, pensionamenti naturali, di cui 118 autisti; mentre altri 140 dipendenti lasceranno l’azienda di mobilità e si ricorrerà al prepensionamento incentivato tramite Naspi. Altre 85 figure di personale non viaggiante saranno invece riconvertite professionalmente per creare una task force di controllori (60) e addetti al controllo delle strisce blu (25).
Infine, vista la cessione del servizio di trasporto su gomma suburbano (escluso quello dei filobus) ad un altro operatore del trasporto pubblico, 170 dipendenti, dei quali 150 autisti e 20 addetti indiretti, lasceranno totalmente l’Anm.
Un piano di lacrime e sangue, non c’è dubbio, necessario per fronteggiare un crisi del settore molto importante, che non dovrebbe però lasciare nessuno senza lavoro. In tal senso, mantiene la guardia alta Nino Simeone, presidente della Commissione Mobilità. «Pur non avendo mai partecipato, per scelta e per rispetto istituzionale, a nessun incontro che Anm ha avuto con l’Amministrazione e con i sindacati di categoria, voglio rassicurare quanti si preoccupano della nostra assenza che la Commissione Mobilità è molto attenta alle varie dinamiche che si stanno susseguendo in questi mesi». Per Simeone «il concetto è sempre lo stesso. Noi — dice l’esponente di Dema — come consiglieri comunali ci siamo presi le nostre responsabilità, approvando un piano industriale ed una ricapitalizzazione importante in Consiglio comunale, lo stesso lo facessero anche gli altri. Gli impegni si mantengono, senza se e senza ma, perché in ballo c’è il futuro del trasporto pubblico napoletano, che oggi, usando un eufemismo definirei non all’altezza, ma soprattutto sono in ballo 2500 famiglie dei lavoratori Anm alle quali vanno aggiunte altrettante famiglie dell’intero indotto trasporti. Non accetteremo alcun compromesso e siamo determinati a non fare sconti a nessuno. Tutti dovranno fare la loro parte, anche i dirigenti comunali e gli amministratori delle altre aziende partecipate che avessero qualche perplessità si facessero carico del problema, come si fa nelle migliori famiglie. Spero che tutti abbiano percepito la portata della difficoltà finanziaria che sta vivendo l’Anm. E faccio appello a tutti i protagonisti di questa partita un atto di maturità e di responsabilità, nell’interesse della comunità napoletana, appello che rivolgo anche alla Regione Campania».
Simeone (Commissione mobilità) «Gli impegni si mantengono perché in ballo c’è il futuro del trasporto pubblico napoletano e 2500 famiglie dei lavoratori dell’azienda».