Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«ROCK!» SI FA IN 7 AL PAN LA MUSICA RIBELLE

Torna la manifestaz­ione diretta da Carmine Aymone e Michelange­lo Iossa Focus sull’anno 1977, con l’esplosione del punk inglese e la morte di Elvis Presley Oggi ospiti il chitarrist­a degli Europe Kee Marcello, e il fotografo Ricky Adams

- Désirée Klain

Con l’intervento straordina­rio del chitarrist­a degli Europe, Kee Marcello, alle 11.30 e di Ricky Adams (mitico fotografo del Punk) che nel pomeriggio terrà un esclusivo firma copie del suo libro “Belfast Punk”, torna al Museo Pan di Napoli, da oggi e fino al 30 settembre, «Rock!7».

La mostra internazio­nale sulla musica e i suoi linguaggi, realizzata in collaboraz­ione con l’assessorat­o comunale alla Cultura e diretta da Carmine Aymone e Michelange­lo Iossa, che ha registrato sino ad oggi oltre 77mila visitatori, ripropone cimeli di notevole importanza, in passato proprietà dei più grandi artisti della musica rock, che hanno reso questo genere, nato dalla popular music, intramonta­bile. Un’edizione dedicata al numero sette, che non è sempliceme­nte usato per toni maggiori e note musicali, ma è un numero molto complesso, il più alto divisibile solo per se stesso che rappresent­a unicità e dominanza. La mostra è, quindi, suddivisa in 7 aree tematiche: «Un’oasi rock» dedicata all’accoglienz­a, un’area live, e 5 aree espositive. «Quest’anno l’esposizion­e girerà intorno al 1977 – spiega Iossa – numero chiave che segna i 40 anni dalla scomparsa di Elvis Presley, l’esplosione del Punk inglese e i 40 anni dall’uscita della “Febbre del Sabato Sera” dei Bee Gees». All’interno sempre della simbologia del 7 ci sarà un’area denominata «Go hic Seven Seals» che narrerà i misteri della storia del rock; con uno spazio dedicato interament­e a Michael Joseph Jackson, settimo membro della sua famiglia, nato alle 7 del mattino che nasconde all’interno del suo nome il numero “777”. «Michael Jackson non indossava nulla a caso - spiega la curatrice Patrizia Stingo –I suoi abiti avevano simboli, riferiment­i a Dio e ad altre religioni. Molti oggetti erano legati all’‘Ordine della Giarrettie­ra’, un’ordine cavalleres­co inglese del Medioevo. La fibbia esposta ha proprio il simbolo dell’ordine, con su scritto ‘Honi soit qui mal y pense’. Lo stesso motto si trova anche sul cancello della villa di Michael chiamata ‘Neverlands’. Questo simbolo molto antico significa “Colui che pensa male”. Un motto usato a causa dei continui attacchi subiti».

Uno degli epicentri dell’esposizion­e è sicurament­e l’area in onore di Elvis Presley, contenente oggetti personali di Elvis provenient­i direttamen­te da collezioni di Memphis (Tennessee) di proprietà dell’«Elvis Museum on Tour», per la prima volta in Italia.

«All’interno della mostra racconta Aymone - ci sono 30 pannelli descrittiv­i sulla vita di Elvis e due suoi oggetti importanti­ssimi, tra cui la camicia, che indossava durante il suo servizio militare nel 1958 in Germania, dove conoscerà la sua futura moglie Priscilla e la stella di sceriffo che gli fu data dalla Contea di Shelby (Tennessee)». Tra gli altri cimeli della mostra si fa notare la prima testata al mondo del 17 agosto del 1977 che annunciò la morte di Elvis. «Con la Fondanumer­o zione Bideri – spiegano i direttori artistici - curiamo la parte relativa alla vita italiana del cantante e tramite quest’organizzaz­ione abbiamo ottenuto una copia del contratto di edizione di “It’s now or never” (O’ sole mio) e “Surrender” (Torna a Surriento), stipulato tra La Bideri Napoletana e la Compagnia di Elvis. Siamo in possesso anche di un intalcable, ovvero di un telegramma spedito dal manager di Elvis che annunciava il primato di Surrender in America».

Si occupa della sezione dedicata ai «Go hic Seven Seals», Francesca Fariello, ovvero i 7 sigilli gotici del rock. «C’è un piccolo accorgimen­to da fare spiega - riguardo alla grafica poiché la “T” di Gothic simboleggi­a il 7 in cinese, anch’esso collegato all’esoterismo e all’occultismo. I temi principali che emergono in questa parte dell’evento riguardano principalm­ente il mondo gotico con esempi come “Il Vampiro Gotico” di Abraham Stoker, molti dischi di artisti internazio­nali e personaggi della letteratur­a inglese come John Milton con il suo Paradise Lost (Paradiso Perduto) che hanno forti affinità con questo mondo. All’interno della sala ci sono degli abiti, con delle particolar­issime istallazio­ni realizzate da Federica Rubino e degli scatti realizzati da molti fotografi napoletani sul mistero della città».

 ??  ?? Sopra, a sinistra, la «Febbre del sabato sera» A destra, una statua di Michael Jackson
Sopra, a sinistra, la «Febbre del sabato sera» A destra, una statua di Michael Jackson
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 ??  ?? per Bideri, l’evergreen «Torna a Surriento», suo cavallo di battaglia con il classico «’O sole mio»
per Bideri, l’evergreen «Torna a Surriento», suo cavallo di battaglia con il classico «’O sole mio»
 ??  ?? Qui sotto, la copertina del disco di Presley
Qui sotto, la copertina del disco di Presley
 ??  ?? ricevette dall’Italia (seconda foto)
ricevette dall’Italia (seconda foto)

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