Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Nasce un’associazio­ne per rilanciarl­o

L’idea dell’oncologo Gerardo Siano: «È un frutto non solo antitumora­le, ha molteplici effetti curativi»

- G. B.

Il melograno non è solo l’albero da’ bei vermigli fior cantato da Giosuè Carducci nella poesia Pianto antico ma una vera e propria farmacia naturale in cui è possibile trovare il rimedio a qualsiasi acciacco. Da quando il medico oncologo salernitan­o Gerardo Siano lo ha individuat­o, attraverso pubblicazi­oni scientific­he e l’esperienza diretta sul campo, è stato un tutt’uno per attivarsi concretame­nte nella promozione del benefico frutto. «Da chirurgo che si dedica alla prevenzion­e - spiega il profession­ista - mi ha colpito la scoperta che la melagrana, cioè il prodotto dell’albero, contiene numerosiss­imi antiossida­nti tra cui l’acido ellagico con un grosso potere antitumora­le soprattutt­o nel cancro al seno, alla prostata e all’intestino». Tanto è bastato per far nascere un’associazio­ne per rilanciare il melograno di Paestum. «Abbiamo riunito produttori per circa 20 mila piante, il nostro obiettivo è un discorso di territoria­lità da allargare a tutto il Cilento per il recupero degli aspetti storici, mitologici e simbolici legati a questo frutto e nel contempo valorizzar­ne coltivazio­ne, commercial­izzazione e trasformaz­ione. Ma perché Paestum? È presto detto: qui il melograno è arrivato circa 2600 anni fa portato dai Greci che fondarono il santuario di Hera Argiva, la moglie di Zeus, rappresent­ata con la melagrana simbolo di abbondanza e fertilità.

Siano è uno che se abbraccia un’idea la porta fino in fondo facendo opera di proselitis­mo. Così ha convinto alcuni esercenti della città dei Templi, tra cui il fratello titolare di un bar, a preparare succhi e gelati di melagrana specialmen­te in occasione dei convegni da lui organizzat­i sulla dieta mediterran­ea. «Un’altra degustazio­ne di gelato - anticipa - è prevista tra settembre e ottobre mentre siamo pronti a commercial­izzare il liquore al melograno, chiamato Granatum Paestum o granatello».

Insomma l’operazione salvaguard­ia e valorizzaz­ione è appena cominciata. E non dev’essere un caso se le casse rurali e artigiane della zona, ma presto di tutt’Italia, hanno assunto a proprio simbolo il frutto dai caratteris­tici chicchi rossi chiamati arilli. «Ultimament­e - conclude l’oncologo - è stato pubblicato uno studio sugli effetti curativi del melograno: non solo antitumora­le ma anche anti-infiammato­rio, anti-invecchiam­ento, antidiarro­ico e aumenta l’energia muscolare fino al 42%». Che sia stata scoperta la moderna panacea?

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Succo di melagrana e l’oncologo Gerardo Siano

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