Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Malazè, la gastronomia «sposa» l’archeologia Nei Campi Flegrei la festa di chef e pizzaioli
La manifestazione è in programma fino al 19 settembre Una sezione dedicata anche ai bambini
ICampi Flegrei sono un’esplosione di meraviglia, mescolanza perfetta di gusto, mito, archeologia, natura.
E ogni anno, da dodici ormai, la manifestazione archeoenogastronomica Malazè celebra il territorio flegreo con escursioni e visite nei siti archeologici, tra cui la città sommersa di Baia, il lago d’Averno, la grotta della Dragonara e l’isola di Vivara; trekking agli Astroni e bike tour tra i musei archeologici napoletani e flegrei; degustazioni di vini ed eccellenze locali, come il baccalà e le acciughe, il pomodoro cannellino e le cicerchie, durante il tramonto alla Solfatara o in riva al mare in compagnia di chef e maestri pizzaioli.
Ai più piccoli è dedicata la sezione ad hoc «Malazè e i bimbi», mentre «Malazè Experience» è la novità di questa edizione, professionisti del turismo propongono pacchetti in base alla tipologia di esperienza che si desidera vivere: «secondo studiosi ed economisti – spiega Rosario Mattera, ideatore e organizzatore di Malazè – il turismo responsabile ed esperienziale è costantemente in crescita e sarà tale almeno fino al 2020. Ed è proprio quello che in tutti questi anni abbiamo proposto, dimostrazione che siamo sulla buona strada».
Il calendario di appuntamenti è fitto, fino al 19 settembre, e suddiviso in tematiche (consultabile sul sito www.malaze.it). Mercoledì, all’Osteria D.o.c. di Bernardo Pareres a Pozzuoli, si elogerà il baccalà: sette antiche storie e sette tradizionali ricette abbinate a sette vini. Sabato, invece, ne «La Cucina di Ruggiero», si attraverserà la storia gastronomica dei Campi Flegrei con pietanze della Grecia arcaica, della Roma imperiale e dell’epoca borbonica.
I centodieci anni del comune di Monte di Procida saranno festeggiati, il 12 settembre a villa Matarese, con zuppa di chichierchie, pizza di farina rossa e coda di stocco con patate.
«Fuoco, farina e mare» è invece l’evento che martedì vedrà protagonisti i tre maestri pizzaioli Ciro Coccia, Federico Guardascione e Salvatore Santucci che, insieme con la giornalista Laura Gambacorta, porteranno le loro pizze in riva al mare al Tibidabo di Miliscola con il pizzaiolo residente Emiliano Esposito.
Il 14 settembre, ne La Locanda del Testardo di Bacoli, si ritornerà a mangiare con le mani: un percorso enogastronomico in cui sarà bandito l’uso delle posate.
Il gran finale, invece, si terrà il 19 settembre con «La pizza geotermica nell’inferno di Totò». Dalle 19.30 nel cratere del vulcano Solfatara, dove sono state girate le scene di «47 morto che parla» e «Toto all’inferno», si potrà degustare la pizza geotermica realizzata da Diego Vitagliano utilizzando l’impasto che verrà preparato e fatto lievitare utilizzando le condizioni climatiche del luogo.
L’incasso (ticket 10 euro) andrà in beneficenza alla Mensa dei Poveri del Santuario di San Gennaro di Pozzuoli. Perché Malazè non è solo enogastronomia e archeologia, ma uno stile di vita che in terra flegrea si traduce in amore per la propria terra e cultura delle proprie radici.