Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Casa domotica per disabili non finita, è sfratto
Convenzione non rispettata, il Comune si riprende i locali. Appello della onlus
NAPOLI L’idea era quella di coniugare l’innovazione tecnologica con i bisogni delle persone con disabilità motorie e con quelle degli anziani. Il progetto dell’associazione Superabile di realizzare una casa interamente domotizzata, però, si è arenato. Nel 2011 la onlus per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, aveva ottenuto dal Comune un bene confiscato in via Montagna Spaccata a Pozzuoli, un luogo ideale per realizzare la prima «casa intelligente» progettata espressamente per venire incontro alle esigenze di persone anziane, disabili gravi o affette da malattie genetiche degenerative, per le quali anche solo un gradino o un pulsante troppo piccolo possono diventare degli ostacoli insormontabili. In estate la doccia fredda: all’associazione non è stata rinnovata la convenzione per l’affidamento. «Sei anni fa il Comune ci ha assegnato un immobile confiscato alla criminalità organizzata - spiega Luigi Montanaro, presidente della onlus -, una villetta vandalizzata da ristrutturare a nostre spese, di circa 190 mq con 1500 mq di giardino, dove poter realizzare il nostro progetto no-profit, ovvero una casa ecologicamente compatibile e tecnologicamente innovativa per l’autonomia domestica». I lavori di ristrutturazione, la pulizia del giardino, la messa a punto degli impianti elettrici durano più del dovuto e Montanaro insieme ad altri volontari investono di tasca propria per realizzare il sogno. «Abbiamo iniziato col pulire lo spazio verde, che era in uno stato pietoso, poi siamo passati all’interno ha sottolineato il presidente di Superabile -. È stato molto faticoso e dispendioso.
Gli accordi con il Comune erano quelli che ci saremmo pagati da soli i lavori di ristrutturazione della sede. Allora ci siamo mobilitati: qualche azienda che ha creduto nel nostro progetto ci aiutato con i materiali, poi ci siamo anche autotassati. Personalmente ho investito oltre sessantamila euro per poi rimanere con in mano un pugno di mosche». Il Comune, infatti, a luglio scorso ha notificato all’associazione Superabile un documento in cui si comunicava il mancato rinnovo dell’immobile di via Montagna Spaccata. «Ci hanno negato il rinnovo perché non eravamo riusciti ad attuare l’idea progettuale. Ci è crollato il mondo addosso - prosegue Montanaro -. Il nostro sogno di realizzare una casa tecnologicamente dotata, per accoglienza temporanea di persone disabili gravi ed anziani potenzialmente non autosufficienti, è svanito in una bolla di sapone. Purtroppo i lavori di ristrutturazione sono costati più del dovuto e i tempi si sono allungati, ma nel giro di qualche mese saremmo riusciti a partire». Dall’assessorato competente, quello al Welfare, fanno sapere che si tratta di una scelta di tipo tecnico e non politico. A giudicare progetti e assegnazione degli immobili ci pensa un’apposita commissione composta da funzionari comunali tecnici. «Chiediamo all’assessore Gaeta di intervenire conclude Montanaro -. Abbiamo investito soldi, ma soprattutto entusiasmo e idee. Prima che il nostro sogno e il nostro progetto vengano distrutti, vorremmo almeno confrontarci con lei».