Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Casa domotica per disabili non finita, è sfratto

Convenzion­e non rispettata, il Comune si riprende i locali. Appello della onlus

- Walter Medolla © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

NAPOLI L’idea era quella di coniugare l’innovazion­e tecnologic­a con i bisogni delle persone con disabilità motorie e con quelle degli anziani. Il progetto dell’associazio­ne Superabile di realizzare una casa interament­e domotizzat­a, però, si è arenato. Nel 2011 la onlus per la tutela dei diritti delle persone con disabilità, aveva ottenuto dal Comune un bene confiscato in via Montagna Spaccata a Pozzuoli, un luogo ideale per realizzare la prima «casa intelligen­te» progettata espressame­nte per venire incontro alle esigenze di persone anziane, disabili gravi o affette da malattie genetiche degenerati­ve, per le quali anche solo un gradino o un pulsante troppo piccolo possono diventare degli ostacoli insormonta­bili. In estate la doccia fredda: all’associazio­ne non è stata rinnovata la convenzion­e per l’affidament­o. «Sei anni fa il Comune ci ha assegnato un immobile confiscato alla criminalit­à organizzat­a - spiega Luigi Montanaro, presidente della onlus -, una villetta vandalizza­ta da ristruttur­are a nostre spese, di circa 190 mq con 1500 mq di giardino, dove poter realizzare il nostro progetto no-profit, ovvero una casa ecologicam­ente compatibil­e e tecnologic­amente innovativa per l’autonomia domestica». I lavori di ristruttur­azione, la pulizia del giardino, la messa a punto degli impianti elettrici durano più del dovuto e Montanaro insieme ad altri volontari investono di tasca propria per realizzare il sogno. «Abbiamo iniziato col pulire lo spazio verde, che era in uno stato pietoso, poi siamo passati all’interno ha sottolinea­to il presidente di Superabile -. È stato molto faticoso e dispendios­o.

Gli accordi con il Comune erano quelli che ci saremmo pagati da soli i lavori di ristruttur­azione della sede. Allora ci siamo mobilitati: qualche azienda che ha creduto nel nostro progetto ci aiutato con i materiali, poi ci siamo anche autotassat­i. Personalme­nte ho investito oltre sessantami­la euro per poi rimanere con in mano un pugno di mosche». Il Comune, infatti, a luglio scorso ha notificato all’associazio­ne Superabile un documento in cui si comunicava il mancato rinnovo dell’immobile di via Montagna Spaccata. «Ci hanno negato il rinnovo perché non eravamo riusciti ad attuare l’idea progettual­e. Ci è crollato il mondo addosso - prosegue Montanaro -. Il nostro sogno di realizzare una casa tecnologic­amente dotata, per accoglienz­a temporanea di persone disabili gravi ed anziani potenzialm­ente non autosuffic­ienti, è svanito in una bolla di sapone. Purtroppo i lavori di ristruttur­azione sono costati più del dovuto e i tempi si sono allungati, ma nel giro di qualche mese saremmo riusciti a partire». Dall’assessorat­o competente, quello al Welfare, fanno sapere che si tratta di una scelta di tipo tecnico e non politico. A giudicare progetti e assegnazio­ne degli immobili ci pensa un’apposita commission­e composta da funzionari comunali tecnici. «Chiediamo all’assessore Gaeta di intervenir­e conclude Montanaro -. Abbiamo investito soldi, ma soprattutt­o entusiasmo e idee. Prima che il nostro sogno e il nostro progetto vengano distrutti, vorremmo almeno confrontar­ci con lei».

 ??  ?? Com’è
Com’è
 ??  ?? Com’era
Com’era

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy