Corriere del Mezzogiorno (Campania)
D’Alise svela de Feo
Un lungo viaggio, dall’Italia alla Cina, passando per l’Indonesia. Un’avventura umana, e professionale, quella raccontata dallo chef Rino de Feo (a sinistra nella foto) al taccuino del giornalista Luigi D’Alise (a destra), e diventata un volume appena pubblicato da Areablu Edizioni. «Uomini. Viaggi. Ingredienti» è il titolo del libro intervista, corredato da un’appendice di venti ricette, con fotografie dei relativi piatti, che hanno reso lo “chef viaggiatore” famoso in Estremo Oriente. Le pagine ripercorrono la storia di questo cuoco partito da Castellammare di Stabia alla volta prima dell’Indonesia, l’isola che ospita la comunità musulmana più numerosa del pianeta, e poi della Repubblica Popolare Cinese, lo stato laico più popolato al mondo.
Due posti da evangelizzare con l’unica “religione” che lui conosce: la cucina napoletana.
«Quando entri in sala e vedi la gente sorridere, clienti abituali come Marcello Lippi o ospiti occasionali che si complimentano per i tuoi piatti, ti carichi per sfide sempre più grandi. Oggi in Cina, domani chissà - spiega de Feo – Sono sempre pronto a portare in giro per il mondo la valigia delle emozioni, a conquistare il pubblico con i piatti della mia terra».
«Perché - evidenzia il curatore del volume Luigi D’Alise - la cucina è uno strumento per far parlare un territorio. E quella di de Feo racconta di terra e di mare, di uomini e sirene, di obiettivi e di traguardi Ma anche delle tante difficoltà per reperire le materie prime incontrate da chef come lui, che lavorano in paesi lontani. Per poi decidere di produrle da solo, trasformando le cucine in veri e propri laboratori. Ha ragione quando dice che il loro impegno non è da stelle. E’ da Nobel». Una lettura che piacerà a quanti amano la geografia delle passioni e dei sapori.