Corriere del Mezzogiorno (Campania)
A scuola con il trasloco ancora in corso Nell’ex Capalc ci si divide su Lamberti
La preside del Labriola: «Siamo legati al nostro nome». La collega del Rossini: non so
NAPOLI Il trasloco è ancora in svolgimento e continuano ad arrivare arredi acquistati dalla Città Metropolitana. Le voci dei ragazzi, però, restituiscono il senso della routine scolastica. Tre settimane dopo l’inaugurazione della cittadella scolastica nell’ex area Capalc, in via Terracina, gli allievi dell’istituto alberghiero Rossini e del liceo scientifico Labriola seguono le lezioni, giocano a basket ed a pallavolo nella splendida palestra ricavata al piano terra, frequentano alcuni dei laboratori. Della cittadella si è detto già molto quando c’è stato il taglio del nastro, a metà settembre: 84 ampie aule, corredate da strumenti moderni come le lavagne LIM, 3 auditorium, 7 laboratori di cucina e office, 2 sale ristoranti, 2 sale bar, 22 laboratori per l’informatica, la biologia, la falegnameria, la chimica, 10 sale polifunzionali, una palestra di 1450 metri quadrati. Tornare ad inizio ottobre è l’occasione per sondare gli umori riguardo al dibattito sulla intitolazione. De Magistris, tre settimane fa, aveva invitato gli studenti ad avanzare proposte. Angela Cortese, docente e poi assessore provinciale alle Politiche Scolastiche, ha a sua volta lanciato un appello affinché la Città Metropolitana dedichi la cittadella scolastica ad Amato Lamberti, che fu presidente della Provincia, docente universitario e fondatore dell’Osservatorio sulla Camorra.
La proposta di Cortese ha riscosso consensi, all’interno ed all’esterno del mondo della scuola. Non la condivide, però, Luisa Vettone, la dirigente del Labriola. «Naturalmente - premette - non è in discussione il valore della straordinaria testimonianza civile di Lamberti. Il punto è che noi non sentiamo alcuna necessità di dare un nome a questa cittadella. Abbiamo già quello della nostra scuola e ci basta». Mentre parla apre un ripostiglio nel quale conserva gelosamente un ritratto del sindacalista rivoluzionario ed antifascista, del quale, peraltro, sono emerse anche alcune lettere di adulazione a Mussolini che hanno innescato un dibattito tra gli storici. «Questo quadro - prosegue la professoressa Vettone - è stato donato all’istituto da Ornella, la figlia di Arturo Labriola. Glielo mostro per aiutarla a capire quanto noi siamo profondamente legati al nostro nome. I nostri studenti si definiscono i labriolini e sono figli, in buona parte di ex labriolini». Il timore è che l’intitolazione dell’area ex Capalc a Lamberti possa, in qualche modo, creare confusione. «Finiremmo per essere identificati - sostiene - come quelli della Lam- berti». Aggiunge: «Pensi cosa è accaduto al dipartimento di Matematica della Federico II. È dedicato a Renato Caccioppoli, ma per tutti è semplicemente Monte Sant’Angelo, il nome della cittadella universitaria nel quale si trova».
Questa dunque, la posizione del Labriola. Quella del Rossini resta ignota perché la dirigente scolastica, la professoressa Giuliana D’Avino, preferisce non esprimersi.