Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La disabilità e i candidati
Questo è un dato rilevante che non può essere liquidato con superficialità da nessuna forza politica soprattutto in considerazione dei precari equilibri esistenti. I partiti saranno alle prese con delle scelte decisive soprattutto nei collegi uninominali dove il volto dell’aspirante deputato o senatore sarà contrapposto in duelli che dovrebbero far crescere la consapevolezza del voto negli elettori. Che succederà adesso non appaia una domanda retorica: i partiti sceglieranno i futuri rappresentanti consapevoli dello scollamento prodottosi tra i cittadini in due legislature di «nominati» estranei ai territori o saranno capaci di fare altro? Ricordo all’indomani delle ultime elezioni politiche la telefonata che ricevetti da una sconosciuta neo deputata romana eletta in Campania che mi rappresentava la sua volontà di occuparsi di disabilità… come sia andata a finire la legislatura per il mondo della disabilità è storia nota. Questo, spero, non accadrà più con il sistema elettorale in corso di approvazione ed è un dato positivo che va tenuto in conto. L’aspirazione ad una classe politica rappresentativa dei territori, vicina ai bisogni delle persone è un requisito essenziale che la legge in oggetto sembra voler riaffermare. Anche la scelta dei candidati nei collegi plurinominali non consentirà ai partiti espedienti e trucchetti per dare spazio agli amici degli amici e questo è un bene. È poco? Forse sì ma è qualcosa in un Paese che si è visto sottrarre il diritto di un voto e di scelte consapevoli negli ultimi 10 anni. Staremo a vedere che faranno i partiti, di sicuro la rosa dei candidati rappresenterà la cartina al tornasole della credibilità perduta in questi anni di cambi di casacca e di opportunismi a buon mercato.