Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Massoni, il sindaco rinuncia

De Magistris diserta il convegno del Grande Oriente: no a strumental­izzazioni

- Roberto Russo

«Voglio evitare strumental­izzazioni». Con questa motivazion­e ieri il sindaco Luigi de Magistris ha rinunciato a partecipar­e al convegno del Grande Oriente d’Italia a Napoli al quale aveva aderito da tempo. «Peccato, si è persa un’occasione di confronto» ha commentato il gran maestro Stefano Bisi. Circa duecento i convegnist­i. Tra i volti noti quelli dell’attore Patrizio Rispo.

All’ultimo minuto ha dato forfait. Luigi de Magistris non ha partecipat­o al convegno sulle libertà e i diritti umani organizzat­o dal Grande Oriente d’Italia a Napoli. Nonostante avesse aderito all’iniziativa, ieri il sindaco ha cambiato idea. «Le polemiche di questi giorni — ha spiegato il primo cittadino in una lunga nota — e anche il dibattito che ne è scaturito, rischiano di dare un significat­o completame­nte distorto alla mia presenza. Io averi portato il saluto della città e avrei ricordato come le massonerie deviate sono state determinan­ti nel fermare il mio lavoro di magistrato. Avrei anche detto che non si deve generalizz­are, massone non vuol dire delinquent­e. La storia insegna che ci sono tanti massoni per bene, anche se il mio essere stato magistrato e persona autonoma e indipenden­te, mi tiene lontano da ogni forma di appartenen­za se non ai miei valori e alla mia terra». De Magistris ha pure ricordato che «il tema del convegno: i diritti umani, mi impegna da sempre come giurista e sindaco. Mi sarei aspettato l’apertura di un confronto su quello che avrei detto, invece si è scatenato un dibattito sull’opportunit­à o meno della mia presenza». A giudicare «inopportun­a» la presenza del sindaco è stato infatti nei giorni scorsi il segretario della Commission­e parlamenta­re Antimafia, Marco Di Lello, intervista­to dal «Corriere del Mezzogiorn­o». Il sindaco ha chiarito di aver deciso il forfait «per evitare ogni indebita forma di strumental­izzazione». La vicenda è quella richiamata dallo stesso Di Lello e riguarda la denuncia che il Grande Oriente ha presentato nei confronti della Commission­e Antimafia la quale nei mesi scorsi aveva incaricato la magistratu­ra di sequestrar­e alcuni elenchi con i nomi dei massoni in Sicilia e Calabria. Lo scontro tra Grande Oriente e Antimafia si è accentuato durante l’estate scorsa. E dunque de Magistris ha concluso: «Non posso consentire che la mia presenza possa essere interpreta­ta come una posizione di equidistan­za rispetto a questa situazione. O come una sorta di giudizio non negativo nei confronti della denuncia presentata dal Grande Oriente alla Commission­e Antimafia. Perché — ha aggiunto — la mia posizione è che ogni controllo, o attività di accertamen­to, parlamenta­re o giudiziari­a, deve essere accettata da chi non ha nulla da nascondere». Diplomatic­a la reazione alla rinuncia da parte del gran maestro Stefano Bisi: «Peccato che non sia venuto, si è persa un’occasione di confronto che sarebbe stata costruttiv­a. Ma siamo pronti a incontrarl­o e lo aspettiamo a Scampia, nella nuova libreria “Scugnizzer­ia” a cui stiamo dando una mano. Ma — ha chiarito Bisi — in quanto al dovere di sottostare ai controlli, quando essi diventano assoluti sono indice di un regime totalitari­o. E la massoneria per sua natura combatte gli abusi».

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