Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Massoni, il sindaco rinuncia
De Magistris diserta il convegno del Grande Oriente: no a strumentalizzazioni
«Voglio evitare strumentalizzazioni». Con questa motivazione ieri il sindaco Luigi de Magistris ha rinunciato a partecipare al convegno del Grande Oriente d’Italia a Napoli al quale aveva aderito da tempo. «Peccato, si è persa un’occasione di confronto» ha commentato il gran maestro Stefano Bisi. Circa duecento i convegnisti. Tra i volti noti quelli dell’attore Patrizio Rispo.
All’ultimo minuto ha dato forfait. Luigi de Magistris non ha partecipato al convegno sulle libertà e i diritti umani organizzato dal Grande Oriente d’Italia a Napoli. Nonostante avesse aderito all’iniziativa, ieri il sindaco ha cambiato idea. «Le polemiche di questi giorni — ha spiegato il primo cittadino in una lunga nota — e anche il dibattito che ne è scaturito, rischiano di dare un significato completamente distorto alla mia presenza. Io averi portato il saluto della città e avrei ricordato come le massonerie deviate sono state determinanti nel fermare il mio lavoro di magistrato. Avrei anche detto che non si deve generalizzare, massone non vuol dire delinquente. La storia insegna che ci sono tanti massoni per bene, anche se il mio essere stato magistrato e persona autonoma e indipendente, mi tiene lontano da ogni forma di appartenenza se non ai miei valori e alla mia terra». De Magistris ha pure ricordato che «il tema del convegno: i diritti umani, mi impegna da sempre come giurista e sindaco. Mi sarei aspettato l’apertura di un confronto su quello che avrei detto, invece si è scatenato un dibattito sull’opportunità o meno della mia presenza». A giudicare «inopportuna» la presenza del sindaco è stato infatti nei giorni scorsi il segretario della Commissione parlamentare Antimafia, Marco Di Lello, intervistato dal «Corriere del Mezzogiorno». Il sindaco ha chiarito di aver deciso il forfait «per evitare ogni indebita forma di strumentalizzazione». La vicenda è quella richiamata dallo stesso Di Lello e riguarda la denuncia che il Grande Oriente ha presentato nei confronti della Commissione Antimafia la quale nei mesi scorsi aveva incaricato la magistratura di sequestrare alcuni elenchi con i nomi dei massoni in Sicilia e Calabria. Lo scontro tra Grande Oriente e Antimafia si è accentuato durante l’estate scorsa. E dunque de Magistris ha concluso: «Non posso consentire che la mia presenza possa essere interpretata come una posizione di equidistanza rispetto a questa situazione. O come una sorta di giudizio non negativo nei confronti della denuncia presentata dal Grande Oriente alla Commissione Antimafia. Perché — ha aggiunto — la mia posizione è che ogni controllo, o attività di accertamento, parlamentare o giudiziaria, deve essere accettata da chi non ha nulla da nascondere». Diplomatica la reazione alla rinuncia da parte del gran maestro Stefano Bisi: «Peccato che non sia venuto, si è persa un’occasione di confronto che sarebbe stata costruttiva. Ma siamo pronti a incontrarlo e lo aspettiamo a Scampia, nella nuova libreria “Scugnizzeria” a cui stiamo dando una mano. Ma — ha chiarito Bisi — in quanto al dovere di sottostare ai controlli, quando essi diventano assoluti sono indice di un regime totalitario. E la massoneria per sua natura combatte gli abusi».