Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Partiti ridotti a lotte per il potere senza idea di città
Caro direttore, ancora una volta hai sottolineato con lucidità la vicenda napoletana, così come emerge dal confronto destra-sinistra promosso dal Corriere del Mezzogiorno. È evidente che non ci sono partiti strutturati, interessati alla rappresentanza generale dei napoletani.
Forza Italia si trincera dietro la passeggiata ischitana di Berlusconi ed il Pd si dilania in un altro inutile congresso di cui si parla soltanto per le candidature a segretario. Il merito? Roba vecchia da rottamare.
Il resto del panorama politico stenta ad avere una propria luce. Ciò che manca con tutta evidenza è una idea di Napoli ed io credo che da questa fase usciranno solo nuovi aborti. L’ opinione pubblica è ormai distante e disinteressata, d’altra parte il prode arancione è stato rieletto sindaco dal 20% dei cittadini, una esigua minoranza.
Per questo ho più volte sottolineato che è in discussione la tenuta sociale e democratica della nostra città. Altri poteri sono sempre in movimento e si muovono per costruire consenso, spesso attraverso una brutale violenza.
De Magistris nel più completo delirio non comprende che il collante è passato in mano alla camorra che governa una parte consistente dell’economia locale, anzi si è intrufolata nelle pieghe dei ceti professionali, commerciali, imprenditoriali.
Alla camorra che spara e spaccia si è accostata una camorra dei colletti bianchi.
Tu, caro direttore, delinei pezzi della società legale profondamente in crisi, gli spazi che ne derivano non rimangono vuoti. Ho sempre pensato che all’indebolimento della civiltà si contrappone l’invadenza della illegalità.
Presto l’imbarbarimento della vita nei nostri quartieri produrrà una richiesta di misure forti e se saranno solo quelle repressive avremo perso tutti.
Questa è la colpa più grave di chi è maggioranza e di chi è minoranza. Non c’è più confronto dialettico, si va avanti per iperbole astruse e volgari.
Cosa è se non questo la delirante discussione sul corno? È possibile che negli ultimi tre mesi questo sia stato l’esclusivo termine di confronto?
Chi se ne frega del corno se poi i nostri ragazzi non hanno la refezione a scuola o i disabili sono esclusi dal processo formativo. Purtroppo prevale in politica soltanto l’idea del potere, non più quello della rappresentanza. Tutti si candidano a governare nessuno sa quali percorsi praticare.
Siamo in una crisi strutturale che necessita di una cesura e di un nuovo inizio.
Oggi più che mai ci sarebbe bisogno di una classe dirigente diffusa e colta pronta ad aprire una competizione democratica sul futuro della città.
Ho letto le dichiarazioni di Ambrogio Prezioso eletto presidente regionale degli imprenditori, anche a lui lancio il messaggio di far emergere una nuova classe di governo.
Infine l’ opposizione, oggi non esiste e prevale un fare consociativo che salva il sindaco di Napoli dal naufragio. Io penso, al contrario, che bisognerebbe incalzare senza sosta la maggioranza conducendola verso l’implosione. Solo dalla fine dell’ epoca degli arancioni si possono creare soluzioni alternative.