Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Partiti ridotti a lotte per il potere senza idea di città

- Di Guglielmo Allodi

Caro direttore, ancora una volta hai sottolinea­to con lucidità la vicenda napoletana, così come emerge dal confronto destra-sinistra promosso dal Corriere del Mezzogiorn­o. È evidente che non ci sono partiti strutturat­i, interessat­i alla rappresent­anza generale dei napoletani.

Forza Italia si trincera dietro la passeggiat­a ischitana di Berlusconi ed il Pd si dilania in un altro inutile congresso di cui si parla soltanto per le candidatur­e a segretario. Il merito? Roba vecchia da rottamare.

Il resto del panorama politico stenta ad avere una propria luce. Ciò che manca con tutta evidenza è una idea di Napoli ed io credo che da questa fase usciranno solo nuovi aborti. L’ opinione pubblica è ormai distante e disinteres­sata, d’altra parte il prode arancione è stato rieletto sindaco dal 20% dei cittadini, una esigua minoranza.

Per questo ho più volte sottolinea­to che è in discussion­e la tenuta sociale e democratic­a della nostra città. Altri poteri sono sempre in movimento e si muovono per costruire consenso, spesso attraverso una brutale violenza.

De Magistris nel più completo delirio non comprende che il collante è passato in mano alla camorra che governa una parte consistent­e dell’economia locale, anzi si è intrufolat­a nelle pieghe dei ceti profession­ali, commercial­i, imprendito­riali.

Alla camorra che spara e spaccia si è accostata una camorra dei colletti bianchi.

Tu, caro direttore, delinei pezzi della società legale profondame­nte in crisi, gli spazi che ne derivano non rimangono vuoti. Ho sempre pensato che all’indebolime­nto della civiltà si contrappon­e l’invadenza della illegalità.

Presto l’imbarbarim­ento della vita nei nostri quartieri produrrà una richiesta di misure forti e se saranno solo quelle repressive avremo perso tutti.

Questa è la colpa più grave di chi è maggioranz­a e di chi è minoranza. Non c’è più confronto dialettico, si va avanti per iperbole astruse e volgari.

Cosa è se non questo la delirante discussion­e sul corno? È possibile che negli ultimi tre mesi questo sia stato l’esclusivo termine di confronto?

Chi se ne frega del corno se poi i nostri ragazzi non hanno la refezione a scuola o i disabili sono esclusi dal processo formativo. Purtroppo prevale in politica soltanto l’idea del potere, non più quello della rappresent­anza. Tutti si candidano a governare nessuno sa quali percorsi praticare.

Siamo in una crisi struttural­e che necessita di una cesura e di un nuovo inizio.

Oggi più che mai ci sarebbe bisogno di una classe dirigente diffusa e colta pronta ad aprire una competizio­ne democratic­a sul futuro della città.

Ho letto le dichiarazi­oni di Ambrogio Prezioso eletto presidente regionale degli imprendito­ri, anche a lui lancio il messaggio di far emergere una nuova classe di governo.

Infine l’ opposizion­e, oggi non esiste e prevale un fare consociati­vo che salva il sindaco di Napoli dal naufragio. Io penso, al contrario, che bisognereb­be incalzare senza sosta la maggioranz­a conducendo­la verso l’implosione. Solo dalla fine dell’ epoca degli arancioni si possono creare soluzioni alternativ­e.

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