Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Così il difensore di Carla assiste presunto «mostro»
NAPOLI «Trattava malissimo mia sorella, che da persona solare si era trasformata in una ragazza triste e impaurita»: Valentina Flagiello, sorella di Arianna, la giovane donna morta suicida nell’agosto del 2015 all’Arenella, ha testimoniato ieri in aula nel processo in cui l’ex fidanzato di Arianna, Mario Perrotta, è imputato di induzione al suicidio; il dibattimento è in corso davanti alla III sezione della Corte d’assise presieduta da Roberto Vescia. Rispondendo alle domande del pm Lucio Giugliano, Valentina ha spiegato che la sorella risentiva in modo negativo dell’influenza di Perrotta, che è assistito dagli avvocati Maurizio Zuccaro e Sergio Pisani. In particolare, Perrotta, che a differenza di Arianna non aveva un’occupazione stabile, le chiedeva continuamente somme di denaro. L’imputato ha reso dichiarazioni spontanee, sottolineando come non sia vero che, dopo la morte di Arianna, lui sia scomparso dalla circolazione: «Andai ai funerali, ma fui allontanato dalla famiglia della mia ex». Arianna si lanciò nel vuoto dal balcone di casa, in via Montedonzelli.
Incuriosisce che uno dei difensori di Perrotta sia Maurizio Zuccaro, l’avvocato che assiste Carla Caiazzo, la giovane donna di Pozzuoli bruciata dall’ex compagno. Zuccaro, infatti, è impegnato in una battaglia contro la violenza sulle donne e per l’introduzione nel codice del reato di omicidio di identità.
Il penalista ha addirittura avuto un ruolo nella preparazione e nella struttura del relativo decreto legge, di concerto con la senatrice del Pd Laura Puppato. «È una contraddizione solo apparente — spiega lui — perché mi sono convinto dell’innocenza di Mario Perrotta e ho accettato di difenderlo nonostante io sia schierato in genere dalla parte delle donne».
Nulla di strano credo alla innocenza di questo ragazzo