Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Veleni sepolti sotto la Tav di Afragola, la Procura ha avviato i primi carotaggi
Dodici metri di scavo per arrivare fino ai margini della falda acquifera. Poi un’altra perforazione di quattro metri ma interrotta non appena è tramontato il sole. Serviranno altri quattro buchi nel terreno per chiudere la prima fase delle indagini. Adesso si fa sul serio e sulla Tav di Afragola, tra non molto, ci saranno informazioni certe e non più ipotesi investigative. Sotto al parcheggio sono stati interrati rifiuti? Se lo sono chiesti i magistrati della Procura di Napoli Nord, coordinati da Francesco Greco, che hanno delegato ai Corpo Forestale dei carabinieri, diretti dal comandate Costa e con il capitano del nucleo investigativo Codella, le ispezioni sotto al suolo del parcheggio che in parte è stato sequestrato dalla magistratura. Si indaga per disastro ambientale e per ora l’indagine e contro ignoti. Dal suo canto Rfi ha tutto l’interesse a che la verità venga a galla e si è mostrata molto disponibile e collaborativa. Inquirenti ed investigatori corrono dritti e sperano di chiudere con i carotaggi entro venerdì. Poi i prelievi saranno analizzati da una ditta nominata dalla Procura che valuterà se ci siano o meno scarti industriali e prodotti inquinanti nel sottosuolo. Da un primo saggio compiuto ad agosto, a poche decine di centimetri, furono trovati materiali di risulta. C’è poi una indagine parallela: alcune delle strutture realizzate potrebbero essere abusive. Ipotesi al vaglio dei pm che hanno chiesto tutte le autorizzazioni, sia quelle concesse dal Comune, sia quelle presentate dalle ditte.