Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«I piani paesaggistico e strategico sono svaniti»
Lettera a Regione e Città metropolitana di urbanisti, economisti e politici: dare risposte
NAPOLI Una lettera aperta sottoscritta da urbanisti, economisti, imprenditori, politica. Una lettera per ricordare come «il governo del territorio in Campania e nell’area metropolitana di Napoli vive una incomprensibile anomalia. Dei due principali strumenti di governo (il piano paesaggistico della Regione e il piano strategico della Città Metropolitana) non se ne sa nulla». A firmare sono Pasquale Belfiore, Attilio Belli, Enrico Cardillo, Giovanni Cerami, Biagio Cillo, Alessandro Dal Piaz, Bruno Discepolo, Giuseppe Guida, Massimo Lo Cicero, Paolo Macry, Francesco Domenico Moccia, Ambrogio Prezioso, Michelangelo Russo, Isaia Sales, Walter Schiavella, Giovanni Sgambati, Gianpietro Tipaldi, Salvatore Visone, Giuseppe Zollo.
Nella nota viene ricordato che «per il piano paesaggistico la Regione ha firmato nel luglio 2016 un protocollo con il Mibact riguardante la sua elaborazione, dopo di che non se ne è avuto più notizia, salvo qualche vaga indicazione in rete sulla suddivisione del territorio regionale in cinque aree e la scelta di procedere anche per parti, senza attendere il completamento dell’intero piano. Comunque nessuna elaborazione, per nessuna area, è stata messa a conoscenza dell’opinione pubblica». Per il Piano strategico della Città metropolitana «la situazione — scrivono — , se possibile, è ancora più vaga. Fino a giugno di quest’anno non se ne è saputo assolutamente nulla. Il 30 giugno il responsabile istituzionale della pianificazione strategica della Città metropolitana ha presentato la bozza di delibera per l’avvio della elaborazione del Piano strategico. Dopo di che il silenzio assoluto». «Eppure», viene rimarcato, «la legge istitutiva delle Città metropolitane è del 14 maggio del 2015, mentre la prevista attivazione delle “zone omogenee” non è mai avvenuta. Questo vuoto contrasta fortemente con le esigenze e i problemi del territorio campano: il permanente fenomeno dell’abusivismo, la necessità di efficaci strategie di tutela, le cospicue trasformazioni in programma in non poche aree, che si avvantaggerebbero enormemente di una regia complessiva a scala regionale e ancor più a scala metropolitana. Soprattutto in una fase di contrazione della finanza pubblica la collaborazione del mondo dell’economia e del lavoro è ancor più indispensabile e sarebbe di grande aiuto la costruzione di una visione di medio-lungo periodo del territorio amministrato, nonché l’indicazione degli indirizzi strategici di sviluppo e i “fuochi” dell’azione, il tutto conseguito con il coinvolgimento dei soggetti direttamente interessati». La chiosa è dal tono preoccupato: «L’opinione pubblica più avvertita segue la situazione con viva preoccupazione. E chiede fermamente alle istituzioni coinvolte di fornire con prontezza risposte significative, promuovendo forme non retoriche di coinvolgimento e di valutazione per scelte così importanti».