Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Artecinema 2017 declinato al femminile Ma si apre con Dalì

- M. A.

Artecinema quest’anno è declinato al femminile. Donne e arte, dunque, ma non solo. Il festival si apre domani al San Carlo alle ore 20 con l’anteprima mondiale di «Novantatre milioni di albe – Francesco Arena», seguito dall’anteprima europea di «The secret life of Portlligat, Salvator Dalì’s House», film diretto da David Pujol, che indaga sul legame del pittore con il paesaggio di Cadaqués, Portlligat e Cap de Creus. Da venerdì 20 a domenica 22 ottobre il festival si sposta al teatro Augusteo.

Alla direttrice e fondatrice Laura Trisorio chiediamo le novità. «In questa ventiduesi­ma edizione sono in programma 25 film quasi tutti in anteprima nazionale provenient­i da dieci diversi paesi. Vedremo al lavoro i più grandi artisti internazio­nali come Bill Viola, David Hockney, Jan Fabre o famosi architetti come Tadao Ando, Frei Otto realizzare progetti imponenti. Vedremo Joseph Koudelka fotografar­e la Terra Santa seguendo il percorso della barriera tra Israele e Palestina e ancora come Picasso abbia amato lasciarsi fotografar­e per costruire il suo mito. Quest’anno inoltre presentere­mo due nuove produzioni firmate Artecinema: il film “Novantatre­miliardi di albe” su un lavoro realizzato a Capri in simbiosi con la natura dall’artista Francesco Arena, che verrà proiettato giovedì sera al San Carlo, e uno su Marisa Albanese, un viaggio all’interno del suo lavoro partendo da Napoli».

Artecinema è un successo, come spiega la sua formula vincente?

«La cosa più importante è la selezione dei film. Tutto l’anno viaggio per trovare artisti e progetti interessan­ti da poter mostrare. Cerco di avere uno sguardo aperto a 360 gradi sul mondo della creatività. Il mio lavoro di gallerista mi permette poi stare a stretto contatto con gli artisti e di conoscere il mondo dell’arte dal di dentro, per cui mi viene tutto naturale, non c’è separazion­e con la mia vita. Lavoriamo da 22 anni con grande passione e penso che questo il pubblico lo senta.

Amo tantissimo la mia città e mi piace poter contribuir­e alla sua crescita, perciò ho voluto lasciare il festival gratuito così da avvicinare all’arte un gran numero di persone, anche i non addetti ai lavori. Un’intera generazion­e è cresciuta con Artecinema formandosi un gusto e sviluppand­o una sensibilit­à verso l’arte».

Molto spazio alle donne nel 2017: come mai?

«Quest’anno c’è un focus sulla figura femminile nel mondo dell’arte. Non che l’arte abbia un genere, ma nella realtà c’è una disparità tra gli artisti: nei musei di tutto il mondo la percentual­e di opere realizzate da donne è inferiore al 10 per cento. Ci fa piacere quindi mostrare il lavoro di grandi artiste come Louise Bourgeois, Eva Hesse o Jenny Holzer ma anche di artiste meno note. Ci sarà un film molto interessan­te sulla storia della fotografia al famminile dalle sue origini ad oggi. Dare spazio alle voci delle artiste, rivivere le loro esperienze, ci aiuta a immaginare un mondo più libero, oltre i generi e ogni tipo di confine».

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©Fundació Gala-Salvador Dalí

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