Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Giostra Speranzell­a 81, fu officina dell’Enel oggi ospita mostre e un cartellone di spettacoli

- Stefano de Stefano

Un nuovo spazio per un’altra famiglia del teatro napoletano, i Tavassi-Robustelli­Narciso, un luogo aperto ai diversi linguaggi artistici e ai laboratori, con un’attenzione forte ai giovani del quartiere e agli immigrati presenti sul territorio. La Giostra Speranzell­a 81, ex officina Enel nell’omonimo vicolo a monte di via Toledo (dove il gruppo La Giostra si è trasferito dopo 20 anni di lavoro fra Pianura e Soccavo) sarà l’unica sala in città a pianta centrale con il pubblico sui lati, poi trasformab­ile in luogo espositivo. «Lo scorso anno — spiega Maria Angela Robustelli, attrice come la sorella Marianna, la madre Valeria Tavassi, la zia Maria e i cugini Andrea e Luca Narciso — abbiamo già ospitato alcuni spettacoli battistrad­a per questo primo progetto-cartellone, al via oggi con la mostra di Eugenio Tavassi, scenografo, autore e regista». Il ciclo, composto da dipinti, bozzetti e filmati tv, si intitola «Riflession­i» e sarà visitabile fino al 29. Poi il teatro tornerà alla sua vocazione principale con spettacoli e stage paralleli, in buona parte segnati dalla rotta NapoliPari­gi. Uno di questi aprirà la stagione il 10 novembre, «Bastavamo a far ridere le mosche», work in progress di Sergio Longobardi del gruppo Babbaluk. A seguire dal 22 «Moi qui marche» con Jean-Paul Denizon e Melita Poma, protagonis­ti anche di un workshop. Il primo dicembre Massimo Masiello presenterà «Io tra di voi», mentre dal 15 ci sarà La Girandole di Montreuil con «Dario Fo et Franca Rame», un omaggio di e con Luciano Travaglino e Félicie Fabre. Dal 13 al 27 gennaio «Treni strettamen­te sorvegliat­i» di Hrabal con Massimilia­no Rossi, a febbraio il barese «H24_Acasa», «Midnight in Paris» di Maria e Valeria Tavassi, ispirato all’ironia di Woody Allen, e «Tiny Dinamite» con Bruno Tramice ed Ettore Nigro. A marzo «Ordinaria violenza», nuova pièce di Fortunato Calvino, «Un sasso nella testa» con Francesco Paglino e la regia di Andrea Renzi, e il corale «Via Santa Maria della Speranza» tratto da Pirandello e diretto dalla stessa Maria Angela Robustelli con i ragazzi del quartiere e alcuni stranieri ospiti del Centro di accoglienz­a Il Castagno. Ad aprile il «Paradosso sull’attore» con Ernesto Lama e Antonio Speranza, e il concerto «Venovan Pianoprepa­rato». Finale in maggio con «Martin Eden Ballet» da Jack London e «Persona/Les Masques» della francese Marie Lauricella.

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Moi qui marche
Attore e regista Sergio Longobardi A sinistra Moi qui marche

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