Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Rinuncia a sorpresa che lascia perplessi

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Alla fine ha detto no, era meglio non partecipar­e al convegno della massoneria. Luigi de Magistris ha affidato a un comunicato le ragioni del suo improvviso forfait a un evento pubblico al quale aveva aderito già da qualche mese. «Non voglio prestarmi a strumental­izzazioni» ha spiegato, a causa del noto scontro giudiziari­o tra Grande Oriente e Commission­e Antimafia per il sequestro degli elenchi degli iscritti. Peccato però che lo scontro risalga al lontano marzo scorso e sia finito sui principali quotidiani del Paese. E dunque è legittimo chiedersi: il sindaco della terza città d’Italia non ne era a conoscenza? Se fosse così ci sarebbe da restare perplessi e preoccupat­i. Se invece (come appare probabile) il sindaco ne era informato, si deve concludere che abbia aderito al convegno per mere ragioni di opportunis­mo politico. In fondo una buona dose di incoerenza, trasversal­ismo e capacità di coniugare la ribellione movimentis­ta di «popolo» con i salotti, sono stati per de Magistris gli ingredient­i di un cocktail elettorale vincente. Almeno fino ad oggi. Così c’è da pensare che «portare i saluti della città di Napoli» ai massoni, rientrereb­be nella logica utilitaris­tica, tesa ad allargare la base del consenso ad ambienti che l’ex magistrato ha sempre guardato con sospetto. Lui che da pm in Calabria indagava su una loggia massonica, lui che ha più volte denunciato il potere delle «massomafie». Certo, ieri il sindaco ha chiarito che non bisogna generalizz­are e che in massoneria «ci sono persone perbene». E dunque, perché rinunciare? Peccato che non ci sia una risposta e che nulla si sarebbe saputo se il «Corriere del Mezzogiorn­o» non avesse raccontato questa vicenda. (Ro. Ru.)

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