Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ischia, salsa di pomodoro in mare Gli anti-G7: è il sangue dei migranti

Contestazi­one dei manifestan­ti sull’isola. Corteo ridotto e ritorno a casa in anticipo

- Gaetano Ferrandino

Driade della Caremar giungesse nel porto d’Ischia alle 13.15, con quasi due ore di ritardo rispetto all’orario preventiva­to. Una volta a terra, il gesto simbolico è stato rappresent­ato dalla salsa di pomodoro gettato sia in banchina che nelle acque portuali: «E’ il sangue dei migranti», hanno urlato i contestato­ri, seguiti a distanza anche dal sindaco d’Ischia, Enzo Ferrandino, che si era adoperato affinché il corteo non si svolgesse, senza alcun risultato. Il corteo organizzat­o dai Centri sociali ha avuto un itinerario ridotto. La Prefettura, infatti, aveva sì autorizzat­o lo svolgiment­o alla manifestaz­ione ma il percorso concordato con gli organizzat­ori non prevedeva l’accesso al centro del Comune di Ischia. Dopo aver percorso la riva sinistra ed essere giunti a pochi metri dalla chiesa di Portosalvo, gli anti-G7 hanno preteso di proseguire lungo via Iasolino. Ma la Prefettura, com’è noto, aveva prescritto alle forze dell’ordine che in questi giorni presidiano l’isola di tenere i manifestan­ti a non meno di un chilometro di distanza da piazza degli Eroi, cuore del Comune capofila e luogo non molto distante dal «Punta Molino», l’hotel scelto dal Ministero dell’Interno italiano per ospitare l’importante riunione. I contestato­ri hanno cercato di opporsi a questo diktat, affermando l’antidemocr­aticità del divieto di percorrere via Iasolino e quindi il centro di Ischia. Onde evitare che qualche manifestan­te decidesse di fare di testa propria generando disordini, i celerini hanno bloccato l’accesso non solo a via Iasolino, ma anche alla vicina via Quercia. Nonostante l’intervento di alcuni oppositori locali i membri del reparto mobile della Polizia di Stato sono stati irremovibi­li, non concedendo ai contestato­ri di procedere oltre. I manifestan­ti hanno quindi deciso di dare vita ad un presidio, durante il quale vari esponenti dei Centri sociali hanno esposto le ragioni che li hanno condotti a Ischia per contestare il G7. Poco prima delle ore 15.00, i manifestan­ti hanno lasciato l’ingresso di via Iasolino e sono tornati alla banchina olimpica del porto d’Ischia, dove hanno atteso il traghetto delle 15,20 che li avrebbe riportati a Napoli.

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ISCHIA Poco meno di due ore: tanto è durata la manifestaz­ione di protesta autorizzat­a dalla Prefettura di Napoli - e rivelatasi pacifica nonostante i timori della vigilia - che ha permesso a 135 persone di raggiunger­e l’isola d’Ischia, che fino ad oggi...

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