Corriere del Mezzogiorno (Campania)
E al Porto carte bollate per l’imbarco di un canotto
Telefonate ai piani alti della Questura, consultazioni tra i funzionari preposti all’ordine pubblico e conciliaboli vari. Tutto per un canotto. Sgonfio, per di più. Barbara Esposito, attivista del Giardino Liberato di Materdei, struttura autogestita da alcuni anni in Salita San Raffaele, aveva intenzione di portarlo ad Ischia, di gonfiarlo sull’isola e di attaccare sui bordi le immagini di migranti in fuga dalla miseria, quando sarebbe partito il corteo. Metafora dei gommoni malridotti sui quali ogni anno migliaia di africani tentano la sorte per arrivare in Italia dalla Libia. Il canotto, però, è diventato un caso quando sono iniziate le perquisizioni al porto di Napoli dei 125 manifestanti poco più della metà del numero autorizzato dalla Questura - in procinto di imbarcarsi, ieri intorno alle 10.30, sul traghetto Driade diretto all’isola verde. «Dicono i poliziotti - raccontava la signora tra lo sconsolato ed il divertito - che c’è il rischio che lo usi come uno scudo durante la manifestazione. Ci sarebbe da ridere, ma mi vien da piangere perchè questo episodio banale è la spia di quanto si voglia ridurre ogni forma di dissenso a questione di ordine pubblico». Il canotto, per la verità, alla fine è passato ed è stato imbarcato. Come, del resto, il globo terracqueo in cartapesta realizzato in uno dei laboratori del Giardino Liberato. Potenziali oggetti contundenti o innocui supporti le aste di sostegno della struttura? Alla fine gli agenti si sono convinti della seconda tesi e pure la riproduzione della Terra ha avuto il via libera. Lo ha portato avanti, tra gli altri, Pierre, quarantacinquenne senegalese che vive a Napoli da 18 anni. «Mi sono laureato in Economia del turismo raccontava in Piazza Municipio, il punto di concentramento degli attivisti diretti al porto di Napoli - e adesso lavoro in una società che si occupa di turismo. Sono qui per dire che il G7 non mi rappresenta ed incarna una politica lontanissima dai bisogni delle persone». Numerose le sigle rappresentate dal corteo, sia pure ciascuna con un numero di attivisti davvero ridotto. C’erano le ragazze ed i ragazzi dell’ ex Opg, che qualche anno fa occuparono l’ospedale psichiatrico giudiziario di Napoli, inutilizzato da tempo, e lo hanno trasformato in un luogo di elaborazione politica e culturale. Ancora: i promotori della lotta contro gli sfratti e per il diritto all’abitare, studenti, attivisti di Bagnoli. Alle 11.00 sono saliti tutti a bordo, esibendo il biglietto di andata e ritorno con sconto stile comitiva: 7 euro in totale. Oggi il contro G7 prosegue a Napoli con un concerto in Piazza del Gesù. Domani corteo da Piazza Garibaldi.