Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Procura e tribunale, la polizia penitenzia­ria sarà ritirata dai varchi

- T. B.

NAPOLI I varchi di Tribunale e Procura potrebbero presto non essere più presidiati dalla polizia penitenzia­ria: il Dap, infatti, per recuperare uomini, sta pensando di sostituire gli agenti con poliziotti privati. A questa soluzione si oppongono i diretti interessat­i, che sottolinea­no tutti i rischi per la sicurezza: «Si pensi — è scritto in una nota — alla possibilit­à di fuga di notizie sui collaborat­ori di giustizia, quasi giornalmen­te presenti per interrogat­ori, o di violazione dei contenuti dei fascicoli, facilmente raggiungib­ili senza l’operato sicuro di chi è deputato alla custodia e sicurezza dei luoghi e delle chiavi della struttura; ai rischi derivanti dall’introduzio­ne di corpi atti ad offendere o a procurare evasione dei detenuti presenti in simili strutture giudiziari­e in numero consistent­e; alla dispersion­e del sistema di conoscenze e legami profession­ali ben consolidat­i nel corso del tempo con le altre forze di polizia che andrebbero irrimediab­ilmente persi; alla delicata attività di sicurezza assicurata al Cisia (Coordiname­nti interdistr­ettuali per i sistemi informativ­i automatizz­ati, cioè l’archivio, ndr) ove sono custoditi i dati di tutti i processi nazionali, alla collaboraz­ione assicurata nel piano sicurezza in caso di emergenza».

Gli agenti della polizia penitenzia­ria sottolinea­no inoltre altri due dati: a Milano e Perugia, i varchi dei cui uffici giudiziari sono presidiati da poliziotti privati, sono avvenuti episodi gravissimi: tre persone uccise a colpi di pistola in un caso, due giudici accoltella­ti nell’altro; inoltre, il ministero recuperere­bbe appena 33 unità: una goccia nel mare.

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